Ennesima conferma arrivata dal mercato degli ETF di quanto sia importante per un prodotto passivo raggiungere una massa critica entro un certo periodo per non correre il rischio di essere riposto nel cassetto da parte dell’emittente poco dopo il lancio.
Fidelity, che sul mercato europeo obiettivamente non ha mai sfondato quanto a popolarità (una trentina di ETF con appena due prodotti sopra il miliardo di euro di masse amministrate), ha deciso di rimuovere dalla sua gamma ben cinque ETF tematici lanciati nel 2022.
Come ho già scritto in diverse occasioni su queste pagine, solitamente l’obiettivo di chi lancia un ETF è quello di raggiungere in un triennio la massa critica dei 50 milioni di euro di masse gestite per non rendere antieconomico il prodotto.
ETF passivi Fidelity: ecco i prodotti delistati
Fidelity non ci è riuscita e, complice probabilmente anche un cambio di strategia volto a concentrarsi maggiormente su prodotti a gestione attiva (Fidelity è il secondo emittente in Europa), come ad esempio l’apprezzata linea quality, ha deciso di delistare i seguenti ETF:
- Fidelity Clean Energy;
- Fidelity Cloud Computing;
- Fidelity Digital Health;
- Fidelity Electric Vehicles & Future Transportation;
- Fidelity Metaverse.
Come possiamo notare non ci sono solo prodotti che hanno vissuto fasi particolarmente negative di mercato come il clean energy, ma anche temi di stringente attualità come, per esempio, quello dei veicoli elettrici.
Ma senza incontrare il gradimento dell’investitore ogni prodotto tematico, pur mantenendo commissioni di gestione non basse per essere un ETF (0,5% ogni anno), diventa antieconomico per chi lo deve gestire a causa dei costi fissi ma anche della difficoltà nel raggiungere un’accettabile livello di aderenza all’andamento dell’indice sottostante.
Ovviamente pesa anche l’arena nel quale questi indici tematici si sono concentrati.
Il Clean Energy ad esempio è un settore cannibalizzato dallo storico ETF di iShares da quasi 2 miliardi di masse, ma dove anche altri provider come L&G e Invesco si sono affermati negli ultimi tempi. Stesso discorso si può fare per il Cloud Computing dominato da un paio di ETF di First Cloud e WisdomTree e che lasciano le briciole agli altri.
Il settore della mobilità elettrica non ha mai scaldato i cuori degli investitori con il solo iShares Electric Vehicles a superare i 100 milioni di masse.
Stesso discorso per il Metaverso, ambizioso universo che ha visto Meta in primo piano nella sua promozione, ma che al momento non sembra aver trovato grande spazio in borsa a differenza dell’intelligenza artificiale. Sul metaverso si contano oggi cinque ETF (compreso quello di Fidelity) ma solo un paio superano i 100 milioni di masse amministrate.
Abbastanza evidente che il mondo dei tematici sta assistendo, dopo la sbornia degli anni passati, ad una fase di ridimensionamento che lascerà sul mercato pochi attori ma ben capitalizzati. Per tutti gli altri è inevitabile una fase di delisting dei prodotti dopo qualche anno dal lancio se certi obiettivi minimi di capitalizzazione non verranno raggiunti. Gli investitori farebbero bene a valutare.