La decisione di alzare i tassi di interesse presa dalla FED nel FOMC di maggio non sembra aver scalfito l’idea di mercati finanziari che confidano in un cambio di politica entro la fine dell’anno, con almeno due tagli nel costo del denaro che potrebbero rilanciare le sorti di alcune asset class specifiche e facilmente replicabili con ETF. Vediamole insieme.
Obbligazioni? A lunga scadenza e high yield
La prima è la più ovvia. Gli ETF che investono su scadenze di obbligazione ultralunghe sono i migliori candidati. Per evitare opportunamente il rischio di cambio (il dollaro potrebbe, in caso di scenario dovish sui tassi, perdere terreno), sarebbe più opportuno andare sull’obbligazionario europeo.
Il Lyxor Euro Government Bond 25+Y che replica l’indice Bloomberg omonimo è composto da obbligazioni pubbliche investment grade a tasso fisso dei paesi sovrani aderenti all'Unione monetaria europea. Sono incluse solo le obbligazioni statali denominate in euro con scadenza superiore a 25 anni. Scontata la duration lunghissima che rende molto sensibile il prezzo alla variazione dei tassi. Secondo gli ultimi dati forniti da Lyxor la duration è di oltre 21 anni e questo spiega il -41% di performance dell’ETF del 2022 che segue il già negativo -11% del 2021. Un ribasso di 100 punti base nei tassi a lunga scadenza europei produrrebbe un apprezzamento di oltre il 20%. La Francia domina con il 35% di peso seguita da Germania e Italia con il 17%.
Rimanendo in terra obbligazionaria un ETF che può essere interessante in vista di un ribasso dei tassi è quello che investe in emittenti high yield ma che fanno parte della cerchia dei nobili decaduti. I cosiddetti fallen angels high yield.
L’ETF iShares Fallen Angels High Yield Corporate Eur hedged investe nei bond ad alto rendimento recentemente declassati a rating high yield ma con la copertura del rischio cambio. Duration decisamente più contenuta rispetto all’ETF visto poco fa (siamo attorno a 4), la scelta di andare su questo strumento sposa la linea di minori tensioni nel ricorso all’indebitamento con le società appena scese negli inferi che dovrebbero però avere una maggiore solidità finanziaria alle spalle. Diversificato a livello globale con gli Stati Uniti che occupano il 57% del paniere, nell’ETF troviamo anche titoli europei del calibro di Vodafone e Bayer.
Azioni? Meglio puntare sulle utilities
Terza opzione per chi vuole sfruttare il ribasso nei tassi di interesse è un ETF settoriale e più nello specifico quello che investe nelle utilities. Settore tipicamente molto sensibile al costo del debito per effetti degli imponenti investimenti effettuati ogni anno, le utilities hanno una correlazione solitamente inversa con i tassi di interesse.
In questo caso si potrebbe azzardare l’investimento diretto nelle utilities americane con iShares S&P500 Utilities che investe nelle società del settore maggiormente capitalizzate. La concentrazione su un numero di titoli limitato (30) espone l’investitore ad un rischio di cui tenere conto con Nextera, Southern, Duke Energy e Sempra che da sole fanno un terzo del paniere. In alternativa Xtrackers offre un ETF World Utilities.
Tre investimenti replicabili con ETF adatti a chi sposa la teoria di banche centrali costrette a breve a ridurre drasticamente i tassi di interesse dopo aver disinnescato il pericolo inflazione e per evitare una profonda recessione economica.