Il mercato obbligazionario continua a perdere terreno. Obbligazioni emesse negli scorsi anni a tassi zero o poco più affondano nei prezzi La celebre emissione austriaca a 100 anni si avvicina al prezzo di 60 e gli investitori cominciano a interrogarsi se vale la pena entrare sui livelli attuali oppure se la tempesta sui bond è ancora lontana dall’essere terminata.
Le banche centrali stanno continuando a mostrare il muso duro contro l’inflazione, la FED potrebbe portare i tassi al 6%, e di QE neanche a parlarne. Dunque, chi vuole comprarsi oggi le obbligazioni?
Premesso che per alcune di esse la certezza del rendimento reale c’è fin da subito (obbligazioni inflation linked portate a scadenza ad esempio), per tutte le altre il grande quesito è se sapranno tenere il passo dell’inflazione con i rendimenti attuali.
Nessuno ha ovviamente la risposta, ma le obbligazioni ultra lunghe promettono di essere uno strumento di speculazione eccezionale nei prossimi anni. Speculazione ovviamente non è garanzia di guadagno.
ETF Obbligazionari: opportunità impensabili nei prossimi anni
Prendiamo ad esempio l’ETF iShares Eur Government 15-30 anni. IBGL, questo il ticker dell’ETF, replica fisicamente un paniere di 50 obbligazioni europee che oggi hanno un rendimento a scadenza del 4% e una duration effettiva di 16 anni. Considerando che la cedola media ponderata indicata dall’emittente è del 2,4%, molte obbligazioni hanno valori ampiamente sotto la pari rendendo lo strumento ancora più sensibile al movimento dei tassi. All’insù come all’ingiù.
Una duration di 16 significa che un rientro dei tassi di interesse medi di questo portafoglio dal 4% al 3%, non impossibile in una fase di recessione economica, genererebbe un guadagno teorico del 16%. Il paniere di obbligazioni europee è un mix di varie emissioni compresi i titoli italiani e spagnoli che possono muovere questo teorico 16% in meglio o in peggio per effetto anche del movimento sui rischi di credito.
Numero comunque importante, da azionario che ritroviamo anche sul mercato americano dei ben più sicuri Treasury americani ultra lunghi.
iShares Usd Treasury Bond 20+ investe su titoli di stato americani con scadenze, appunto, superiori ai 20 anni. Duration simile all’ETF europeo (16,7 anni), sensibilità anche in questo caso elevata visto il flusso cedolare medio del 2,6%, ma rendimento a scadenza del 5% annuo. Rendimento che, questo è doveroso precisarlo, sarebbe attendibile se si basasse su titoli portati a scadenza. Per questi ETF a duration costante questo evento non si potrà mai verificare rendendo il rendimento una voce che spiega poco del rendimento futuro di questo investimento.
Ovviamente in questo caso la variabile cambio ha una sua influenza, ma un ritorno dei tassi di interesse a lunga scadenza sotto il 4% favorirebbe una rivalutazione dell’ETF superiore al 16%. Allo stesso tempo, tassi al 6% devasterebbero investimenti obbligazionari che già oggi stanno subendo perdite che in alcuni casi superano il 40%.
Ovviamente la medaglia può essere vista da due lati. Per chi deve entrare come una incredibile opportunità di potenziali guadagni, ben superiori a quelli che un indice azionario tradizionale può promettere in un lustro. Dall’altra parte per chi è investito, oppure vuole farlo ma senza ambizioni speculative, i rischi di mettere ulteriore denaro in strumenti con rischi equivalenti a quello dell’azionario dovrebbero fare riflettere parecchie volte prima di tentare di afferrare il coltello dalla parte del manico mentre cade.
Certamente il mercato obbligazionario dei prossimi anni offrirà opportunità impensabili agli speculatori fino a poco tempo fa. Per chi è consapevole dei rischi, il terreno della speculazione è diventato indubbiamente molto più ampio oggi e gli strumenti disponibili a basso costo sono decisamente tanti, anche sul “sicuro” mercato obbligazionario.