Investire in azionario mondiale è la soluzione più semplice e forse anche redditizia nel lungo periodo. Ma c’è un azionario globale che fa ancora meglio e in questo articolo scopriamo nome e cognome.
Con la sigla Global Titans 50 la società provider di indici Dow Jones etichetta un indice che misura la performance di 50 tra le maggiori multinazionali del Dow Jones Global Index, un indice di riferimento di mercato che copre 51 paesi. La selezione e la ponderazione dei componenti soddisfano criteri quali la capitalizzazione di mercato del flottante, il fatturato e gli utili netti. La composizione dell'indice viene rivista annualmente e ribilanciata trimestralmente con un limite dell'8% per evitare concentrazioni eccessive su singoli titoli.
Global Titans 50: +100% di overperformance rispetto ad un ETF azionario globale
L'iShares Dow Jones Global Titans 50 replica esattamente questo indice e dal 2009, data di quotazione dell’ETF, l’overperformance rispetto ad un ETF azionario globale standard è stata di una percentuale prossima al 100% (515% vs 425%). Con una volatilità molto simile, il rendimento annuo composto dei “titani” dell’investimento è stato del 13,4% contro il 12,2% dell’ETF che investe replicando l’indice Msci World.
Uno dei motivi alla base di questa overperformance è la maggior presenza di America e di multinazionali large cap che hanno fatto decisamente meglio di tutto il resto del mondo small e mid cap in questi ultimi 15 anni. Ma anche a livello settoriale il sovrappeso di tecnologia ha fatto la differenza.
Ma andiamo per ordine. All’interno dell’indice Global Titans l’informatica ha un peso del 38% contro il 25% di un ordinario indice globale. Gli Stati Uniti cubano per l’82% contro il 67% di Msci World. I primi campioni in portafoglio sono forse uno dei potenziali fattori di vulnerabilità per il futuro. Microsoft, Nvidia e Apple pesano ciascuno per il 7% con Amazon a ruota. Alphabet, sommando le due share A e B, è il secondo titolo con maggior peso.
Super big cap, bias su US e tech. Tutto questo che è andato benissimo sta qui dentro. E naturalmente se le stesse azioni ad un certo punto e in termini relativi cominciano a perdere forza sarà anche elemento di debolezza amplificata da una diversificazione ridotta a 50 società contro le quasi 1.500 dell’indice Msci World.
La bull run della mega tech americane ha contribuito indubbiamente a fare le fortune di un ETF che però quota a multipli particolarmente elevati (30 di prezzo utili e 6 di prezzo valore di libro).
Numeri che dovrebbero prospettare minori rendimenti attesi per il futuro rispetto ad un tradizionale azionario globale. Non abbiamo idea dei tempi e nemmeno se questo inizio secolo delle mega large cap è giunto al termine. Non male comunque l’idea di presidiare un portafoglio globale anche con un ETF come questo da oltre 1,5 miliardi di euro di masse amministrate.