Ci sono temi di mercato che hanno visto un’esplosione di interesse durante la pandemia per poi naufragare con la fine dei lockdown e la riapertura progressiva di tutte le principali economie globali. Uno di questi temi è quello degli e-sports e gaming che voglio riprendere nell’articolo di oggi perché, almeno graficamente, l’evoluzione dei prezzi si sta facendo molto intrigante.
L’ETF di cui mi occuperò oggi è il VanEck Vectors Video Gaming and eSports. L’ETF nasce nel 2019 e da allora la performance complessiva si può ancora considerare di tutto rispetto con un apprezzamento di oltre il 70%. Nulla però rispetto al +120% che solo a febbraio 2021, in piena pandemia, questo ETF era stato capace di produrre con gli investitori desiderosi di entrare a tutti i costi pur di assicurarsi un business che stava beneficiando della chiusura forzata tra le mura domestiche di molti lavoratori.
Fino a dicembre 2021 i prezzi sono rimasti su queste alte vette poi, con l’inizio dei rialzi della Federal Reserve e la fine della pandemia, i titoli più sensibili al rialzo del costo del denaro (growth) e le Covid stocks sono letteralmente crollate mettendo la parola fine anche a quella mania Meme che aveva pompato i prezzi anche dei titoli del mondo e-sports e gaming.
Focus sul superamento della MM200
Un devastante ribasso del 70% ha resettato tutta la speculazione Covid permettendo al mercato di accumulare fino alla fine del 2022 prima dello spunto di questo bell’inizio del 2023.
ETF “socialmente responsabile” (articolo 8) quello di VanEck che esclude le società che ottengono più del 5% delle loro entrate da settori che includono, ma non si limitano a, carbone termico, combustibili fossili, sabbie bituminose, energia nucleare, armi da fuoco civili, attrezzature militari e tabacco. Escluse anche le società che violano gravemente i principi del Global Compact dell'ONU o ottengono redditi da armi controverse, conformemente ai dati ISS. L’ETF è a replica fisica con spese correnti di 0,55%.
L’esposizione è globale con il peso degli Stati Uniti al 43% seguito da Giappone e Cina al 19%. Tra i titoli più pesanti in portafoglio Nvidia, Tencent e AMD con pesi tra il 7% e l’8%. Le prime 10 azioni pesano per il 60% del portafoglio con le restanti 16 a coprire il residuo 40%. La concentrazione è evidentemente un difetto di questo ETF tematico soggetto alla volatilità di pochi titoli tech. Non eccessivo, comunque, il rapporto prezzo utili secondo l’ultima scheda VanEck a quota 21.
Ma voglio ritornare al grafico. La crescita dei prezzi nell’ultimo mese ha permesso all’ETF di aggredire con successo la media mobile a 200 giorni. Resistenza dinamica questa che, per tutto il 2022, ha arginato i tentativi dell’ETF di VanEck.
Una definitiva risalita sopra quota 30 euro per quota potrebbe essere il segnale decisivo per invertire la tendenza di un settore un po' dimenticato. E questo è un punto a favore proprio perché i flussi sono molto spesso determinanti per questi ETF di nicchia.