Nell'ampia batteria di ETF che investono in azioni ad alto dividendo, oltre alle azioni mondiali, americane ed europee, esiste anche una copertura di offerta anche del mondo emergente. Relativamente concentrato come numerosità e masse, questo comparto ha però due ETF che, ad esempio, superano rispettivamente i 500 e i 100 milioni di Aum. Sto parlando di iShares Emerging Market Dividend e SPDR Emerging Market Dividend Aristocrats. Filosofie diverse che vedremo tra poco, ma che hanno come obiettivo quello di concentrarsi sulla generazione di dividendi.
ETF dividendi emergenti: l'analisi nel dettaglio
Costi decisamente elevati per questi prodotti (0,65% e 0,55% rispettivamente) a fronte di performance che, almeno negli ultimi 5 anni, sono state deficitarie contro il già deludente e classico indice Msci Emerging Market. Nell’ultimo lustro l’ETF di iShares Core Emerging Market ha realizzato una performance di quasi il 20%. L’equivalente ETF di iShares ad alto dividendo si è fermato a zero, mentre gli aristocratici del dividendo hanno guadagnato il 5%.
Come prevedibile, in una fase di mercato in cui il growth va meglio del value, le strategie blend tradizionali sono vincenti rispetto a quelle più high dividend tradizionalmente orientate a società value. La stessa volatilità più elevata dell’alto dividendo conferma che la scelta non è stata ottimale. Almeno fino ad oggi.
L’ETF iShares High Dividend vede il Brasile come Paese più rappresentato con un quarto del portafoglio, seguito da Taiwan, Cina e India con percentuali tra il 17% e il 13%. Materie prime al 20% sono il settore più rilevante seguito da energia al 17%. Molto commodity exposed quindi questo ETF.
L’informazione che interessa maggiormente chi acquista prodotti di questo tipo è il rendimento da dividendo che nel 2023 è stato del 8,5%. Generoso, ma a discapito della crescita del valore del capitale come abbiamo visto.
SPDR Emerging Market Dividend Aristocrats ha invece un approccio differente di gestione che si basa non sul più alto dividend yield delle società appartenenti al paniere dell’indice generale di riferimento, ma sulle società dell’indice S&P Emerging Plus LargeMidCap che hanno dimostrato di aumentare o mantenere costanti i dividendi per almeno cinque anni consecutivi.
Qui è la Cina il paese più rappresentato con il 30% di peso seguito da Taiwan al 22% e Corea del Sud al 18%. Finanza e tech coprono il 30% del paniere. Il rendimento da dividendo del 2023 è risultato decisamente più basso rispetto all’ETF precedente con il 4,5% retrocesso all’investitore sotto forma di dividendi distribuiti.
Conclusioni
Due strategie ad alto dividendo sui mercati emergenti che hanno confermato la scarsa attitudine di questo tipo di approccio verso la rivalutazione del capitale nel medio periodo, orientandosi piuttosto alla distribuzione dello stesso sotto forma di dividendi.
Inefficiente fiscalmente e perdente in fasi di mercato come quelle viste negli ultimi anni dove lo stile value ha creato meno valore del growth, questa strategia può avere un suo valore per chi decide di vivere di rendita finanziando le spese con i dividendi. Attenzione però al fattore variabilità del dividendo e soprattutto erosione del capitale sottostante.