Negli ultimi anni, le tematiche ambientali sono state sempre più messe in primo piano da Governi, aziende, ma anche dagli stessi investitori. Sono diversi i fattori che stanno guidando queste scelte. Tra queste è interessante evidenziare il fatto che nel 2020 i danni da disastri naturali sono stati i più alti di sempre: i dati MunichRe li calcolano in 210 miliardi di dollari.
Oltre a questo, i costi di produzione delle energie da fonti rinnovabili sono diminuiti in modo sensibile negli ultimi anni, favorendo gli afflussi di denaro. In un contesto in cui 136 Paesi e 682 delle 2.000 principali aziende per ricavi al mondo hanno un target di emissioni nette zero (dati ZeroTracker), è ragionevole pensare che nei prossimi anni il capitale e gli investimenti continueranno ad entrare nella lotta al cambiamento climatico. In questo quadro, è interessante guardare alla gamma di ETF sul clima di Lyxor, già descritta in un articolo precedente.
Investire nella lotta al cambiamento climatico con gli ETF
Lyxor fa del clima uno dei principali elementi che caratterizzano la sua strategia ESG, tanto che nel 2017 il gruppo ha lanciato il primo ETF sui Green Bond al mondo. Gli ETF sul clima sono un altro tassello che si aggiunge al progetto e hanno caratterizzato l’azienda come primo fornitore in Europa ad emettere questo tipo di prodotti creati per soddisfare i requisiti degli Indici di riferimento UE di transizione climatica e degli Indici di riferimento UE allineati con gli Accordi di Parigi.
Da sottolineare anche come a giugno 2021, ad un anno dall’arrivo dei prodotti sul mercato, il collocamento abbia ottenuto una raccolta da oltre un miliardo di euro. Tra le peculiarità di Lyxor vi è anche quella di pubblicare la temperatura dei suoi ETF, in modo tale da comprendere l’impatto del portafoglio sul riscaldamento globale e di riallocare le risorse su asset a bassa emissione di carbonio.
Guardando alla gamma di strumenti offerta, è interessante il Lyxor Net Zero 2050 S&P Eurozone Climate PAB (DR) UCITS ETF – Acc con ISIN LU2195226068. Tra gli 8 prodotti, questo è quello con Asset Under Management più elevato, pari a 1,366 miliardi di euro e comprende 138 titoli in portafoglio, un TER dello 0,2% e un punteggio ESG di 5,8.
Lyxor: la composizione dell’ETF
L’ETF Lyxor con ISIN LU2195226068 è composto principalmente da società appartenenti al settore finanziario (22,68%), dei beni voluttuari (19,42%), dell’Information Technology (16,04%), industriale (12,47%) e sanitario (11,31%). La valuta principale è l’euro (97,55%) seguito dalla corona svedese (1,06%) e dal dollaro USA (0,79%).
A livello geografico, è la Francia il principale Paese per peso (29,43%), con Germania e Paesi Bassi rispettivamente al secondo e terzo posto (26,71% e 14,84%). Anche l’Italia è presente con una quota del 7,08%. I primi 10 componenti per peso all’interno del portafoglio sono ASML Holding (5,61%), SAP (4,89%), Siemens (4,45%), Sanofi (4,25%), BNP Paribas (3,22%), Kering (2,93%), L’Oreal (2,82%), Stellantis (2,38%) e Adidas (1,91%).
Lyxor: le performance dell’ETF sul clima
Dal momento della sua quotazione avvenuta a ottobre 2020, il Lyxor Net Zero 2050 S&P Eurozone Climate PAB (DR) UCITS ETF – Acc ha messo a segno una performance del 43,06%, superiore a quella dell’indice di riferimento il quale ha messo a segno un 42,81%. Stessa situazione anche da inizio anno, dove l’ETF segna un 21,23% contro il 21,06% del benchmark. I dividendi vengono reinvestiti sul fondo, che presenta un dividend yield 2,44%.
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