Possiamo dire che il primo quadrimestre 2025 ha visto una certa rotazione tra migliori e peggiori ETF con delle novità interessanti. Cominciamo subito con il dire che l’azionario mondiale All Country World (quindi comprensivo dei Paesi emergenti) manda in archivio il quadrimestre con una performance negativa del 10%.
Spiccano piazze europee come Germania e Italia con guadagni in doppia cifra. Male gli Stati Uniti ma soprattutto paesi emergenti come Indonesia, Turchia, Tailandia e Taiwan.
ETF: spiccano le performance dei bancari
In questo contesto fiacco però hanno spiccato settori decisamente snobbati fino a poco tempo fa. Come quello bancario. Il settore delle banche europeo infatti sta letteralmente volando con un guadagno che diventa addirittura superiore al 30% se il bilancio lo osserviamo a 12 mesi. Benissimo anche il settore difesa fresco di nuove quotazioni di ETF negli ultimi mesi.
Ma le vere superstar sono risultate le azioni aurifere, in crescita fino al 40% da inizio 2025, trainate da un metallo giallo che ha superato quota 3 mila dollari. Per i gold miners la performance diventa +50% a distanza di 12 mesi su alcuni indici come Daxglobal e Solactive.
Per quanto riguarda gli indici regionali va segnalata l’ottima performance delle Borse dell’Est Europa grazie al forte contributo del listino di Varsavia.
ETC: bene quelli a cambio coperto
Mi permetto una divagazione anche tra gli ETC con il mese di aprile che ha rimescolato le carte tra i prodotti che replicano l'andamento delle materie prime. Bene gli ETC a cambio coperto che investono sul rame (+20% nel 2025), male l'ETC sul gas naturale che ha visto vaporizzare in poche settimane il vantaggio accumulato nei mesi precedenti.
Proprio dagli ETC cominciamo per tracciare i peggiori del primo quadrimestre 2025. Quasi tutta a tinte crypto - green la classifica. L’ETC su Ethereum perde oltre il 50% a conferma del collasso che sta colpendo la seconda crypto più celebre del mondo.
Male anche alcuni ETF che investono nelle società blockchain e crypto con cali nell’ordine del 20%, nonostante i recuperi delle ultime settimane.
Andando su altri settori scopriamo che anche il settore delle società collegato all’uranio, quindi al nucleare, hanno subito nel corso di questa prima parte dell'anno correzioni superiori al 20% al pari di temi come l'idrogeno e le energie green. Male anche il settore dei semiconduttori, cloud computing e dell'intelligenza artificiale.
Non sono stati nominati in questa classifica ETF obbligazionari che comunque hanno avuto anch’essi una certa volatilità.
Malissimo gli ETF che investono in bond cinesi con cali che sfiorano il 10% anche a causa di una forte svalutazione dello yuan. Quadrimestre difficile anche per gli "high yield" americani che combinando volatilità e cambio perdono mediamente il 7% in linea comunque con altri strumenti del reddito fisso espressi in dollari dai titoli di stato US agli emergenti. Al contrario, spiccano tutti gli strumenti "eur hedged" che riescono quanto meno a strappare un segno positivo, seppur modesto.
Un inizio di 2025 quindi decisamente differente rispetto al 2024 quando la tecnologia (semiconduttori) e le criptovalute avevano ottenuto generose ricompense. Una rotazione settoriale oppure semplici prese di beneficio?
Non sappiamo dove sta la risposta, ma sono convinto che essendo ancora lungo questo 2025 saprà riservarci ancora sorprese che non mancherò di rendicontare per i lettori di investire.biz.