Ancora sforbiciate nei costi degli ETF. Questa volta tocca alle obbligazioni emergenti in valuta locale sfruttare la grande competizione tra emittenti. Una tendenza che già nei mesi scorsi aveva spinto Amundi a tagliare i costi di oltre 30 ETF quotati e che ora sta prendendo piede anche tra case minori che devono cercare di rimanere al passo con la spinta al ribasso della concorrenza.
Pimco ha annunciato infatti di voler ridurre in modo drastico (oltre un terzo) le spese correnti dell’ETF PIMCO Emerging Markets Advantage Local Bond che passano da 0,60% a 0,39%. Una mossa che rende l’ETF il secondo più economico in Europa dopo VanEck JP Morgan EM Local Currency Bond che ha un costo di 0,30% per anno.
Una decisione che ci offre l’occasione per verificare chi tra i due ETF si sta muovendo meglio all’interno del panorama sempre particolarmente volatile dei bond emergenti emessi in valuta locale. Molto appetibili grazie ai rendimenti elevati, ma rischiosi a causa delle oscillazioni delle divise locali emergenti.
ETF Bond emergenti: Pimco-VanEck, un confronto
L’ETF di Pimco nasce nel 2014, mentre quello di VanEck viene quotato tre anni dopo. Negli ultimi 5 anni la differenza è abissale con Pimco in guadagno del 8% e VanEck addirittura negativo. Negatività che permane dal 2017 mentre Pimco consolida con una performance del 12%. Differenze di indice replicato spiegano queste differenze.
Pimco ad esempio si è costruita un indice proprietario e investe in obbligazioni governative emergenti pesandole per il Pil e con un cap per Paese del 15%. I Paesi idonei devono avere un rating sovrano medio minimo di "BB-" e rappresentare più dello 0,3% del PIL mondiale.
Non è un caso che Cina e India rappresentano i due paesi più “pesanti” rispettivamente con il 15% e il 14% di peso. Segue il Brasile con il 13%, Indonesia e Messico al 11%. Duration media (5,5) con rendimento a scadenza stimato nell’intorno del 6,7%.
Spulciando nella scheda dell’ETF di VanEck comprendiamo subito le differenze che genera il differente indice replicato dalla stessa VanEck con il suo ETF emergente, in questo caso JP Morgan GBI-Emerging Markets Global Core.
Osservando la geografia ci accorgiamo ad esempio che l’India non è presente tra le valute/Paesi più rilevanti dove invece comandano Cina (10%), Indonesia (9%), Malesia (8%), Messico e Thailandia (7%).
Duration e rendimenti a scadenza non sono dissimili dall’ETF precedente ci fanno percepire come ogni ETF che investe in obbligazioni emesse valute emergenti ha delle peculiarità particolari non solo legate ai costi, ma anche agli indici che vengono utilizzati idealmente per assemblare un portafoglio diversificato di bond. Che, come ci dimostra questa analisi, non è un mondo facile da disegnare con certezza come ad esempio gli indici azionari oppure obbligazionari mondiali.