I tassi di interesse americani hanno toccato il 3,2%, massimo sulle scadenze decennali. I BTP italiani, sempre sulle scadenze a 10 anni, si posizionano in zona 3,5%. I mercati azionari soffrono e il rapporto dividend yield di un indice azionario globale è sotto al 2%. Teoricamente non c’è grande competizione tra un titolo di Stato "sicuro" e un dividendo variabile offerto dall’azionario. Ovviamente il primo non offre possibilità di rivalutazione, cosa che invece è in grado di generare un paniere di azioni grazie alla crescita futura degli utili.
ETF: ecco come investire in azioni con rendimenti che competono con i bond
Sul mercato degli ETF esistono però strumenti in grado di competere con le cedole oggi offerte dai titoli di stato a più lunga scadenza. Uno di questi è quotato sul mercato tedesco ed è iShares MSCI World Quality Dividend (ISIN IE00BYYHSQ67). Come ogni strumento finanziario presenta dei pro e dei contro, dei rischi e delle opportunità e in questo articolo cercheremo di comprendere quali sono.
Cominciamo dall’aspetto più numerico. Il sito di iShares indica in 2,9% il rendimento dell’ultimo anno offerto dai dividendi staccati dalle società appartenenti al paniere, ai livelli di Treasury decennale. Il rapporto prezzo utili è contenuto e pari a 15. Non siamo certamente di fronte ad azioni growth ma la connotazione è chiaramente più di natura value.
Come indica il KIID relativamente all’indice replicato “l'Indice misura i risultati di titoli azionari di società a grande e media capitalizzazione in tutto il mondo con caratteristiche di dividendi e qualità superiori alla media. L'Indice è derivato dall'MSCI World Index mediante la selezione di società con rendimento da dividendi superiore alla media rispetto all'indice originario, in grado di dimostrare di aver pagato costantemente dividendi, e in grado di pagare dividendi sostenibili”.
I filtri applicati dal gestore servono per escludere società che per effetto di improvvisi cali di prezzo possono qualificarsi con rapporti tra prezzo e dividendi molto alti e magari estemporanei. Andando a confrontare l’andamento di questo ETF che costa lo 0,38% all’anno con un tradizionale azionario globale indicizzato a MSCI World, ci accorgiamo che seppur migliore nell’ultimo anno, il World Quality Dividend è attardato di quasi 15 punti percentuali a distanza di 3 anni. Il lato opposto della medaglia è però quello della volatilità, pari al 10% contro il 15% di un azionario globale.
La composizione geografica del portafoglio è in linea con un indice globale. Stati Uniti quasi al 60%, il resto diviso tra Svizzera, Regno Unito e Giappone (tutti all'8% di peso), poi Australia e Germania. Il settore sanitario occupa quasi un quarto del basket, seguito da società operative nel settore dei beni di consumo (20%) e finanziari (14%). Johnson & Johnson, Procter & Gamble, Nestlè sono le prime aziende di un paniere comunque ben diversificato visto che i primi 10 titoli rappresentano il 23% dell’intero portafoglio.
In sintesi uno strumento che presenta naturalmente dei rischi come tutti gli strumenti che investono in azioni, ma che può essere considerato una buona alternativa di diversificazione per investitori che cercano un flusso di dividendi costante con minore volatilità nei rendimenti.