Con la caduta del governo in carica per la Francia si apre una nuova crisi politica in un contesto economico non semplice e con il Presidente in carica Macron che, a due anni dalla scadenza del mandato, non gode certamente del consenso della maggioranza dei francesi.
Difficilmente il Presidente percorrerà la strada delle elezioni anticipate come confermato dal nuovo incarico esplorativo conferito a Lecornu, ma è anche vero che sono già cinque i primi ministri che hanno tentato di curare i problemi economici francesi senza grande successo. Il problema è l’impopolarità di misure necessarie per riportare su un sentiero sostenibile il debito pubblico, a partire da quelle pensioni che a più riprese i cittadini transalpini hanno dimostrato di non voler mettere sul piatto delle trattative sociali.
Staremo a vedere come evolveranno gli eventi nei prossimi giorni, ma in questo articolo vorrei focalizzarmi più sul discorso finanziario con l’andamento dei titoli di stato francesi rapportato a quelli europei e ripetendo il confronto tra azionario francese ed equity del Vecchio Continente preso nel suo complesso.
ETF Azioni Francia: il bull market si è un po' ingolfato
Per farlo abbiamo a disposizione un set di ETF che ci garantiscono un confronto almeno decennale sull’andamento del reddito fisso e dell’azionario in termini relativi.
Ai tradizionali ETF che misurano l’andamento di titoli obbligazionari ed azionari europei si possono contrapporre due ETF emessi da iShares, rispettivamente il France Government Bond e il Msci France.
ETF che nonostante vantino una storia piuttosto lunga non hanno mai scaldato il cuore degli investitori con masse amministrate che non vanno oltre i 200 milioni di euro. Detto questo vediamo nel primo confronto all’interno del mondo obbligazionario quale sentenza ha emesso il mercato.
A distanza di 3, 5 e 10 anni i bond francesi sono perdenti rispetto ad un paniere composto da titoli diversificati dell’Eurozona. A 10 anni iShares Eur Government Bond ottiene un risicatissimo +1% di performance complessiva, ma l’ETF che investe sui bond francesi addirittura perde il 6%.
Qualche soddisfazione in più arriva dall’azionario (ma non troppe). L’investimento in azionario francese ha offerto un rendimento annuo composto del 8,3% negli ultimi 10 anni contro l’8% dell’ETF iShares Core Msci Emu. In questo caso la sottoperformance dell’azionario sé è manifestata soprattutto negli ultimi 3 anni con un differenziale rispetto a Msci Emu di oltre 25 punti percentuali di minor guadagno da parte della Francia.

Osservando questi dati non si può notare come il mercato avesse già intuito le difficoltà dei conti francesi e dell’economia transalpina nel suo complesso. Scontata questa fase ormai nei prezzi, rimane l’incognita del cosa accadrà da adesso in avanti.
Per l’azionario il rapporto prezzo utili di 17 non sembra essere clamorosamente sottovalutato da giustificare un ingresso sulla Borsa francese senza indugi. Il grafico che replica l’andamento del CAC40 ci parla di un bull market che si è un po' ingolfato e che solo una discesa sotto i minimi del 2023 metterebbe in discussione.
I bond francesi offrono un rendimento praticamente identico ai titoli di Stato italiani anticipando un taglio di rating se non dovessero esserci aggiustamenti di bilancio. Anche qui niente di clamoroso quanto a rendimenti offerti.
La conclusione è scontata. Meglio preferire una diversificazione su scala europea che possa sfruttare (o attutire) gli umori futuri della politica francese. Andare all in sugli asset transalpini non sembra oggi rappresentare una di quelle occasioni irripetibili. Attendendo nuove news da Parigi.