La strategia Aristocrats è ormai celebre e consolidata da anni. La casa di investimento State Street, attraverso il marchio SPDR, commercializza diversi ETF che investono sulle società non esclusivamente con alto dividendo, ma con un incremento costante della remunerazione offerte agli azionisti nel corso del tempo.
Strategia celebre soprattutto in America, negli ultimi anni soprattutto di bassi tassi di interesse, ma gli ETF Aristocrats si sono diffusi anche tra gli investitori europei grazie ad una diversificazione geografica che permette di coprire non solo l’area azionaria americana, ma anche quella europea e mondiale.
State Street ha annunciato di recente la quotazione di due nuovi ETF sul mercato europeo utilizzando il filtro fattoriale Quality che bene ha fatto negli ultimi tempi tra i cosiddetti smart beta. SPDR S&P 500 Quality Aristocrats e SPDR S&P Developed Quality Aristocrats verranno quotati su con spese correnti rispettivamente dello 0,25 e dello 0,35%.
ETF Aristocrats con filtro Quality: i dettagli dei due prodotti
Lo scopo di questi ETF sarà quello di catturare le performance delle società quotate negli indici S&P500 e S&P Developed LargeMidCap (quotate sui mercati sviluppati) con determinate caratteristiche di bilancio, non più basate sul tasso di crescita del dividendo degli ultimi 10 anni, ma sulla positività nel tempo del cosiddetto free cash flow.
Fatta la prima selezione il gestore determina, secondo un punteggio di qualità, i primi 100 titoli basando la scelta sulla media quinquennale del margine di FCF e sulla media quinquennale del rendimento del FCF sul capitale investito. Nel KID viene precisata anche la formula di calcolo con la quale si arriva a definire il punteggio di qualità.
Ciò che dovrebbe distinguere questa strategia dagli altri ETF fattoriali già quotati, è proprio la persistenza nel tempo delle caratteristiche di qualità, non più esclusivamente puntuale. Esattamente ciò che ha distinto la strategia degli aristocratici del dividendo dalla concorrenza.
Dal sito di SPDR possiamo già individuare il portafoglio di partenza di questi ETF. Per quello centrato sulla Borsa americana la tecnologia è dominante con il 40% di peso seguita da finanziari (16%) ed health care (11%). Tra le società con peso superiore al 5% presenti in portafoglio troviamo Visa, Alphabet, Apple, Microsoft, Nvidia, Mastercard e Meta.
Andando sul secondo ETF, quello che investe nell’azionario globale, ovviamente Stati Uniti dominanti con il 62% di peso, seguiti da Olanda, Svizzera e Danimarca con pesi compresi tra il 5% e il 6%. Se a livello settoriale poco cambia rispetto all’ETF specializzato sulla borsa americana, tra i primi titoli in portafoglio non si notano grandi differenze salvo la presenza di società europee come Novo Nordisk, Asml e Roche che aumentano l’importanza del settore health care al 17% al pari dei finanziari.
Due novità dunque interessanti per uno dei temi fattoriali che, assieme al fattore momentum, ha sicuramente offerto grandi soddisfazioni agli investitori negli ultimi anni.
Osservando la performance di iShares Edge Msci World Quality Factor notiamo infatti che la performance degli ultimi 5 anni sfiora l'80% con il 2024 mandato in archivio con un generoso +25%.
La presenza di una maggiore dose di “aristocrazia” dovrebbe permettere al nuovo ETF una maggiore stabilità e persistenza di un risultato che ovviamente rimane incerto per i prossimi anni come per qualsiasi investimento finanziario.