Gli ETF tematici sono influenzati da vicende di poche società contenute all’interno del paniere titoli, spesso con pesi rilevanti. La bancarotta di Sun Power ci porta diretti verso un problema che da sempre affligge strumenti a volte poco capitalizzati e con diversificazione settoriale quasi inesistente e concentrati su pochi titoli.
Il caso di Sun Power, la società operativa nel settore delle rinnovabili fotovoltaiche che ha portato i libri in tribunale chiedendo il Chapter 11 per bancarotta, è emblematico in tal senso. Nel lunedì nero dei mercati dello scorso 5 agosto, l’azione ha perso il 45% del suo valore dopo che è stato imposta la vendita di asset per 45 miliardi di dollari con lo scopo di generare liquidità in grado di rimborsare i creditori. Se il Chapter 11 significa procedura di ristrutturazione, in realtà il mercato ha associato queste misure ad un Chapter 7 che significa liquidazione.
La società americana fondata nel 1985 attiva nella progettazione, produzione e fornitura di pannelli e sistemi solari e che nel 2021 si era resa protagonista dell’acquisizione molto onerosa di Blue Raven per 165 milioni di dollari, ha ammesso le sue difficoltà in modo lampante tra giugno e luglio quando ha annunciato la sospensione di diverse operazioni e la spedizione di nuovi prodotti.
ETF solari: diversi elementi critici per brillare in Borsa
L’azione, già in difficoltà da tempo in Borsa, ormai pesava per meno dell'1% all'interno degli ETF tematici e legati alla sostenibilità ambientale. Nell’ETF Invesco Solar Energy ad esempio il suo peso si è ridotto dopo il crack allo 0,9%, stesso peso rivestito nell’Invesco Global Clean Energy. Il primo ETF, composto da meno di 40 azioni, dopo il doppio massimo dei prezzi del 2021-2022 à letteralmente collassato di oltre il 50% continuando a ristagnare sui minimi. Il prodotto non ha mai raggiunto masse amministrate importanti (siamo poco sopra i 50 milioni di euro), ha un costo elevato (0,69%) e, come detto, un elevato rischio di concentrazione settoriale e per singolo titolo.
Le prime 10 partecipazioni pesano per il 60% del totale e le prime 4 società (First Solar, Enphase Energy, Nextracker e GCL) occupano il 30% delle posizioni. A livello geografico sono Stati Uniti a dominare, seppur non come negli indici tradizionali visto che hanno un peso del 40% seguiti da Israele, Cina e Germania tra il 5% e l’8%.
Le valutazioni del settore secondo Global-X, altro emittente con ETF tematico in pista, non sono elevate. Il rapporto prezzo/utili che sfiora 20 e il rapporto prezzo valore di libro di 1,5 non possono però nemmeno esaltare chi si aspetta quotazioni da saldo dopo un ribasso così consistente.
In generale il settore solare, declinato in questi ETF tematici con impronta green, sta dunque deludendo pesantemente i suoi sostenitori. E il fallimento di un importante player come Sun Energy,non sembra per il momento poter promettere molto di buono. Con l’incognita per l'ETF Invesco Solar Energy della potenziale chiusura qualora i flussi in uscita dovessero farsi sempre più consistenti nei prossimi mesi.