Come ogni anno, negli Stati Uniti il celebre broker Charles Schwab ha condotto un sondaggio tra il numeroso popolo dei propri investitori per comprendere quale approccio hanno avuto nel corso del 2024 con gli ETF. Diversi i quesiti interessanti emersi nel sondaggio, soprattutto per l’approccio differente tra generazioni.
Tra gli eventi che hanno impattato maggiormente nel convincere gli investitori a mettere soldi in ETF, al primo posto troviamo il fattore intelligenza artificiale seguito dalla volatilità del mercato, vista in chiave positiva. Paura di una recessione ed elevata inflazione invece le cause che hanno spinto alcuni investitori a ritirare denaro.
ETF: i millenial scelgono le cripto
Alla domanda in quale asset class gli investitori pianificano di investire nel 2024, al primo posto emergono le azioni americane, seguite da obbligazioni e, udite udite, dalle criptovalute. Criptovalute che sono addirittura le preferite nei prossimi investimenti per la generazione millennial, mentre è l’asset class più dimenticata, al pari degli alternativi, dai boomer.
Il 91% degli intervistati ritiene gli ETF una componente fondamentale di un portafoglio e il 65% prevede di incrementare un peso che nei prossimi 5 anni la media degli intervistati vede raggiungere il 37% del proprio portafoglio.
Quali sono i fattori che spingono gli investitori americani a scegliere un ETF?
Secondo gli intervistati da Schwab, al primo posto ci sono i costi totali, seguiti dalla reputazione del provider di ETF e dalla capacità di replicare il proprio indice di riferimento. Spacchettando per fasce di età, i costi sono il fattore più importante per i boomer mentre la tracking difference (indicatore che misura la capacità di un ETF di essere aderente al proprio benchmark) rappresenta il fattore di selezione decisivo per i millennial.
Interessante poi la domanda dedicata a quanto gli investitori si sentono confidenti di saper fare meglio del mercato in generale. Due millennial su tre si sentono confidenti nel raggiungere questo obiettivo contro il 44% dei boomer. Solo uno su tre (compresi gli esponenti della Gen X) sentono invece ansia nell’investire in ETF.
Naturalmente chi investe con Charles Scwhab è un investitore con un livello di preparazione finanziaria tendenzialmente sopra la media, ma stupisce comunque l’overconfidence dei millennials che non a caso sono anche coloro che investiranno di più in ETF su Bitcoin il prossimo anno secondo le intenzioni dichiarate.
Infine ultima nota su quanto si sentono più tranquilli gli investitori in ETF rispetto a chi non investe in ETF. La confidenza nel recuperare momenti difficili di mercato come recessioni o cigno nero è al 75% tra i primi, al 58% tra i secondi. A quanto pare gli ETF abbassano anche l’ansia.