Nel 2022 le classiche correlazioni sono saltate. Le obbligazioni non hanno compensato i cali dell’azionario e ancora oggi i ribassi non solo sono identici nella direzione, ma anche nell’intensità. I portafogli bilanciati escono così distrutti da una situazione che rende impotenti i principali money manager globali di fronte ad una tempesta perfetta di calo dei bond e dell’equity. Nel mondo azionario ci sono però delle mosche bianche che si sono mosse in controtendenza, limitando i ribassi. Uno di questi mercati è quello etichettato nel mondo degli indici MSCI come Pacific ex Japan.
Area Pacifica: come investire con gli ETF
Di fronte ad un calo da inizio anno superiore al 13% per l’indice azionario globale, il Pacific cerca di fare meglio del mercato globale perdendo 10 punti percentuali in meno a parità di volatilità. L’ETF iShares MSCI Pacific ex Japan replica i mercati azionari sviluppati dell'area del Pacifico ad esclusione del Giappone (Australia, Hong Kong, Singapore e Nuova Zelanda). Questo prodotto da quasi 3 miliardi di dollari di capitalizzazione, sfrutta naturalmente il peso importante di società minerarie all’interno del paniere. Il 16% di materials è però doppiato dal 37% dei finanziari, che fanno la parte del leone.
A livello di area geografica l’Australia domina con il 63% seguita da Hong Kong al 22%. E siccome la Borsa australiana ha fatto ancora meglio dell’indice pacifico da inizio anno, ecco spiegato il perché di questo andamento in controtendenza. Allargato l’orizzonte temporale di analisi, dal sito di MSCI notiamo però un particolare non di poco conto. Negli ultimi 10 anni il motore pacifico ha girato a metà regime rispetto ad un indice globale (5% di rendimento annuo contro 10%).
Una performance ottenuta oltretutto in maniera molto particolare visto che i dividendi storicamente forniscono un rendimento del 4% sul prezzo: una bella differenza rispetto al 2% offerto da un indice azionario globale. Allineate al momento le valutazioni fondamentali con rapporti prezzo utili attorno a quota 17. Esistono diversi ETF che replicano l’indice oltre a quello di iShares. Vanguard, Lyxor, Amundi e Xtrackers sono alcune delle case che offrono prodotti a replica passiva.
ETF: area Pacifica utile per diversificare il portafoglio
Come si può vedere dal grafico dell’indice, questo mercato non è ancora entrato in bear market. Dopo aver superato per qualche settimana i massimi pre-Covid le quotazioni hanno seguito tutto il resto del mondo anche se con un ribasso di intensità minore. Il ritardo storico rispetto ad altre Borse come quella americana è evidente. Con il recente calo l’area Pacific è scesa anche sotto i massimi del 2007, realizzati su una fase boom del mercato delle commodities come ora.
Un asset che, seppur in forma residuale, può garantire decorrelazione all’investimento ed un legame molto stretto con l’andamento delle materie prime e del dollaro australiano. Un quarto del portafoglio è investito in azioni di Hong Kong, uno dei mercati tra i meno costosi al mondo. I dividendi rappresentano il fattore più attraente. Per il momento, questi elementi stanno mettendo sul gradino più alto del podio degli indici principali questa area di investimento.