Il tema dell’agricoltura non è uno di quelli che scalda particolarmente i cuori degli investitori quanto a fascino e prospettive per il futuro. Non è un tema affascinante come la blockchain, l’intelligenza artificiale e le energie pulite. Eppure, attorno al mondo agricolo e del cibo in generale si stanno sviluppando grandi innovazioni anche high tech che potrebbero favorire uno sviluppo di produttività e profitti delle aziende impegnate in questo settore.
Non è facile investire in questo tema, ma l’immancabile Global-X propone un ETF, il Global X AgTech and Food Innovation, che permette di entrare, diversificando, in questo mondo.
Come investire nell'innovazione agroalimentare
Quotato anche a Milano con replica fisica, questo ETF segue l’andamento dell’indice Solactive AgTech and Food Innovation che investe nelle aziende che operano in tecnologie per l'agricoltura e la produzione e distribuzione del cibo. Viene quindi fornita un’esposizione alle società che sono posizionate in modo da beneficiare di ulteriori progressi nei settori della tecnologia e dell’innovazione agroalimentare. Le società, come indicato nel KID, traggono almeno il 50% delle loro entrate, del reddito operativo o delle attività da questo settore e svolgono attività di agricoltura di precisione ed efficienza agricola, robotica e automazione agricola, tecnologia allineata con i miglioramenti agricoli e la biotecnologia.
A febbraio 2024 l’ETF festeggerà i due anni di vita e dal lancio il suo andamento è palesemente negativo con un rotondo -30%. Un fattore di mancanza di forza relativa da considerare vista la ripresa in corso sulla maggior parte dei mercati azionari.
Cominciamo ad analizzare la componente geografica dell’ETF. Gli Stati Uniti coprono il 42% del totale seguiti dalle azioni cinesi con il 27%. E questo potrebbe essere uno dei motivi della sottoperformance. Canada al 12% e Svezia al 7% completano le prime quattro aree geografiche. Andando ai settori, beni di consumo dominanti con oltre la metà del paniere coperto, seguiti da materials al 31% e industriali al 11%.
Ma quali sono le società presenti nella top ten del portafoglio? Una trentina di società che comprendono nomi celebri come CNH, Kellogg e Archer Daniels che però non fanno parte delle top ten. Al primo posto infatti troviamo la società americana produttrice di sementi Corteva con il 12%. Segue la cinese Yuan LongPing sempre con il 12% e la canadese produttrice di fertilizzanti Nutrien. Nelle top ten troviamo anche Deere e Unilever con un peso del 4%.
Un ETF che trova quindi nel mondo alimentare le sue radici con uno sguardo all’innovazione, ma che obiettivamente dalla partenza ha deluso. La concentrazione dei titoli è tipica di molti ETF tematici come questo al quale si aggiunge anche un rischio di concentrazione geografica e il rischio di chiusura prematura qualora le masse amministrate, al momento modeste, non dovessero superare i 50 milioni di euro nei prossimi due anni.