Tra i titoli di Borsa Italiana maggiormente monitorati dagli operatori dei mercati finanziari vi sono quelli del comparto energetico e dell’industria petrolifera mentre prosegue il rally delle quotazioni del greggio alimentato dalle tensioni geopolitiche e dalle conseguenti sanzioni tra i Paesi Occidentali e Mosca.
A Piazza Affari si distingue Tenaris, il maggior produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di petrolio e gas, che da inizio anno segna una performance di circa il 73%. Negli ultimi giorni la società è rimasta sotto la lente degli investitori per l'indagine della US Securities and Exchange Commission (SEC) che riguardava i presunti pagamenti illeciti a un manager di Petrobras per ottenere una ventina di contratti in Brasile a favore di Confab, controllata locale di Tenaris.
La big cap italiana ha accettato di pagare 53,1 milioni di dollari in risarcimenti e interessi e 25 milioni per la sanzione civile in un accordo con la SEC che ha chiuso l'indagine senza che Tenaris ammetta o neghi i fatti riscontrati dalla commissione.
Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha inoltre comunicato alla società italiana di aver chiuso senza prevedere provvedimenti la propria indagine parallela sulla vicenda relativa al periodo 2008-2013. Nella nota che ufficializza l'accordo, Tenaris ricorda di aver notificato volontariamente nel 2016 la vicenda alla SEC e al dipartimento di Giustizia USA e sottolinea di ritenere l'intesa raggiunta nel miglior interesse della società e degli azionisti.
Guardando agli ultimi dati trimestrali, nei primi tre mesi del 2022 Tenaris ha registrato ricavi per 2,38 miliardi di dollari (il doppio rispetto allo stesso periodo del 2021). La marginalità (Ebitda margin) è salita dal 16,6% al 26,5%, in quanto i maggiori prezzi dei prodotti venduti hanno compensato l’incremento dei costi per l’energia e per le materie prime.
Il risultato operativo è passato da 51,59 milioni a 484,25 milioni di dollari. L’utile netto si è attestato a 502,77 milioni di dollari, risultato che si confronta con i 106,35 milioni contabilizzati nel primo trimestre del 2021. Tenaris prevede un’ulteriore crescita delle vendite nel secondo trimestre di quest’anno, guidata dalla crescita dei volumi in Medio Oriente e in Sud America.
L’Ebitda margin dovrebbe stabilizzarsi, in quanto i maggiori prezzi di vendita dovrebbero compensare l’incremento dei costi. La società ha anticipato che il flusso di cassa dovrebbe tornare positivo. Nella seconda metà di quest’anno Tenaris stima un’ulteriore crescita delle vendite, mentre la marginalità dovrebbe confermare i livelli toccati nei primi sei mesi.
Ricordiamo che Tenaris ha terminato l’intero 2021 con ricavi a 6,52 miliardi di dollari, in aumento del 27% rispetto ai 5,15 miliardi realizzati nell’esercizio precedente. Il business dell’azienda ha beneficiato dell’aumento delle vendite nelle Americhe in seguito alla forte crescita delle attività di perforazione di petrolio e gas.
L’Ebitda margin era salito dal 12,4% al 20,8%, più che raddoppiando i livelli pre-pandemia. In forte miglioramento anche il risultato operativo, che era passato da un rosso di 663,07 milioni a un positivo di 707,51 milioni di dollari. L’utile netto è stato di 1,1 miliardi dollari, valore che si confronta con il rosso di 634,42 milioni contabilizzato l’anno precedente.
L’utile per azione è stato di 0,93 dollari. A fine 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 700 milioni di dollari, rispetto agli 1,1 miliardi di inizio anno. Nell’intero 2021 le attività operative di Tenaris hanno generato un flusso di cassa di 119,08 milioni di dollari, mentre gli investimenti totali (Capex) sono stati pari a 239,52 milioni di dollari.
Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W548 che ha come sottostante proprio Tenaris. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo quotato a Piazza Affari.
Azioni Tenaris: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Tenaris è fortemente orientato al rialzo, come si può notare dal pattern di massimi e minimi crescenti in atto da dicembre 2021. Con il rally visto da inizio anno i prezzi hanno raggiunto area 16 euro per azione, zona che non si vedeva da luglio 2018. La prossima resistenza orizzontale significativa è identificabile in area 17,30 euro, top toccati a gennaio 2017 e maggio 2018. Anche se gli oscillatori al momento non segnalano situazioni di ipercomprato, si potrebbe attendere un ritracciamento prima di entrare in direzione long. A tal proposito è importante evidenziare il supporto a 15,30 euro, dal quale eventuali segnali di forza potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista. I primi segnali di deterioramento del trend nel breve termine verrebbero determinati dalla violazione del supporto a 13,50 euro, mossa che potrebbe trasportare i corsi fino al test del successivo sostegno a 12 euro.
Investire sulle azioni Tenaris con i Certificati
La situazione descritta sinora su Tenaris è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W548. Questo prodotto è quotato dal 25 marzo 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 92,80 euro. Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 6 mesi) la quotazione di Tenaris sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 8,40 euro, circa il 52% del prezzo spot attuale del titolo. Per questo motivo, eventuali ribassi di Tenaris non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni. Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 95,30 euro (guadagno lordo potenziale del 4,93% in circa 1 anno e 6 mesi), mentre le azioni Tenaris veleggiano circa l’89% al di sopra della Barriera. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Tenaris siano inferiori a 8,40 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 92,014 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
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