La volatilità ha caratterizzato i mercati internazionali nei primi 5 mesi del 2022. Diversi i motivi che hanno portato a un calo marcato degli indici di Borsa, da quelli americani a quelli europei. Sul fronte statunitense a impattare maggiormente è stata la normalizzazione della politica monetaria da parte della Federal Reserve, su quello europeo ha inciso ancor più lo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia.
In questo contesto, sono state avare le soddisfazioni per gli investitori. Lecito ipotizzare che chi ha investito nella componente azionaria USA ed europea dall’autunno scorso ora si trova a dover affrontare una situazione di perdita. Come recuperare queste minusvalenze? E come provare a stabilizzare le performance dei propri portafogli?
I Certificati d’investimento possono rappresentare una soluzione, specie quelli che prevedono il pagamento di maxi premi incondizionati. E’ il caso di una recente emissione di BNP Paribas. L’emittente francese ha portato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana 15 nuovi Certificati Maxi Cash Collect su panieri di azioni. Tra i sottostanti alcune delle più importanti blue chips italiane, europee ed americane raccolte in basket secondo una logica settoriale o geografica.
Minusvalenze e rendimento: i due punti di forza di questa emissione
Il punto di forza di questa emissione è quella di corrispondere dopo 3 mesi di vita un premio incondizionato tra il 12 e il 18% a seconda dello strumento preso in considerazione. Il rendimento è calcolato sul valore nominale, pari a 100 euro per ogni Certificato, e il suo pagamento avverrà il 23 agosto 2022 a prescindere dall’andamento di Borsa dei sottostanti. A questo rendimento vanno poi aggiunti i premi condizionati previsti dalla seconda data di rilevazione trimestrale. La scadenza naturale dei nuovi Maxi Cash Collect Certificate di BNP Paribas è il 13 maggio 2025. Escludendo il pagamento del prossimo 23 agosto, in totale saranno altri 11 gli appuntamenti con le rilevazioni trimestrali in cui si definirà il pay-off per l’investitore.
A seconda del Certificato preso in esame, questa emissione prevede il pagamento di un premio trimestrale compreso tra l’1 e il 3,5% lordo, sempre calcolato sul valore nominale di emissione. Il risparmiatore incasserà questi premi se alle date di rilevazione intermedia il peggiore dei sottostanti di ogni paniere varrà quanto o più del livello Barriera premio. Grazie alla volatilità di questo periodo, le barriere dell’emissione sono profonde e poste a seconda del Certificato selezionato tra il 50% e il 70% del fixing iniziale. Se tutti i premi trimestrali venissero pagati, nel corso del primo anno di vita del Certificato oltre al maxi premio iniziale l’investitore maturerebbe un ulteriore rendimento compreso tra il 3% e il 10,5%.
I 15 Certificati Maxi Cash Collect firmati da BNP Paribas sono dotati di effetto memoria, questo permette di non perdere definitivamente eventuali premi non pagati nel corso della vita del prodotto: alla prima data di rilevazione in cui la condizione per il pagamento del premio viene soddisfatta, il Certificato paga il premio trimestrale in corso e tutti i precedenti premi eventualmente non corrisposti. Tra le opzioni che caratterizzano questi investment certificate anche quella di scadenza anticipata. Valida dalla seconda all’undicesima data di rilevazione periodica, quindi dal 14 novembre 2022 al 13 febbraio 2025, questa opzione prevede la scadenza anticipata del Certificato qualora il peggiore dei sottostanti del paniere di azioni valesse almeno il valore fissato in fase di emissione. E se invece il certificato arrivasse alla sua scadenza naturale il 13 maggio 2025? A quel punto se il Certificate non è scaduto anticipatamente sono due gli scenari cui si troverà davanti il risparmiatore:
- se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera, il Certificate rimborsa il Valore Nominale maggiorato dell’ultimo premio trimestrale. Grazie all’effetto memoria, a questo valore si aggiungerebbero gli eventuali premi non pagati in precedenza;
- se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera, il Certificate paga un importo commisurato alla performance del Worst of con conseguente perdita di parte anche rilevante del capitale investito.
Certificati Maxi Cash Collect: un esempio pratico
Vista la struttura e i punti di forza dell’emissione di BNP Paribas, vediamo ora un esempio concreto prendendo spunto dalla nuova gamma di Certificati Maxi Cash Collect emessi nei giorni scorsi. Prendiamo a riferimento il codice ISIN NLBNPIT1B9P9, quello con sottostanti Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit. Si tratta di uno strumento che permette di prendere posizione sul comparto bancario italiano, uno dei preferiti dagli analisti in questa fase storica di rialzo dei tassi di interesse. Il prodotto il prossimo 23 agosto pagherà 12 euro per ogni Certificato posseduto.
Tra il novembre 2022 e il febbraio 2025 pagherà inoltre premi trimestrali dell’1,10% se le tre banche varranno almeno il 60% del valore rilevato in fase di emissione. Lo strike price del Banco BPM è avvenuto a 2,915 euro, quello di Intesa Sanpaolo a 1,9724 euro e quello di UniCredit a 9,696 euro. Ad ora il peggiore dei sottostanti è Intesa Sanpaolo, che scambiando in Borsa a 2,058 euro vale comunque il 4,48% del fixing iniziale. Anche la distanza dalla Barriera premio è aumentata, ora al 42,69%. Se questa fosse la situazione a novembre 2022, il Certificato andrebbe in scadenza anticipata già in occasione della seconda data di rilevazione, la prima in cui entra in gioco l’opzione autocall.
Se fino a maggio 2025 la condizione per scadere anticipatamente non dovesse attivarsi, allora per l’investitore si aprirebbero due scenari. Se la peggiore delle azioni delle tre banche vale come o più del livello Barriera, si vede rimborsati i 100 euro del valore nominale del certificato più l’ultimo premio trimestrale (cui sommare gli eventuali premi in memoria). Se la peggiore delle azioni del paniere varrà meno del livello Barriera, e ad esempio avrà perso il 45%, l’investitore otterrà solo un valore di rimborso commisurato alla performance borsistica nel periodo di vita del Certificate del sottostante peggiore. Nell’esempio incasserebbe 55 euro ogni Certificato posseduto.
Ipotizzando che il Certificato su Banco BPM, Intesa Sanpaolo e UniCredit paghi tutti i premi previsti e non scada anticipatamente, a fronte di un acquisto al valore nominale di 100 euro l’investitore incasserebbe nei tre anni di vita del Certificato un totale di 24,1 euro lordi. Dividendo questo valore per il periodo di vita del prodotto, significherebbe un rendimento annuo dell’8%. Questo anche qualora i sottostanti in Borsa dovessero perdere fino al 40% del loro valore.
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