La guerra in Ucraina ha messo in luce il settore della difesa quest’anno, sia a livello nazionale che internazionale. Con lo scoppio del conflitto l’Europa ha realizzato di dove rivedere le proprie strategie comuni e a livello di singolo Paese membro, di dover aumentare la spesa, di modernizzare i propri sistemi di arma per difendersi da un Paese confinante che non ha esitato a invadere l’Ucraina e a minacciare altre nazioni dell’est europeo.
In questo scenario Leonardo ha un ruolo centrale, essendo presente non solo in Italia, ma anche in altre nazioni in tutto il mondo. Sono diversi i contratti chiusi dalla big cap di Piazza Affari negli ultimi mesi. A fine agosto la società guidata dall’Amministratore Delegato Alessandro Profumo e Boeing hanno consegnato i primi quattro elicotteri MH-139A Grey Wolf, destinati ad attività di collaudo, alla U.S. Air Force, permettendo all’operatore di avviare la sostituzione degli obsoleti UH-1N.
A settembre 2018 Boeing aveva ottenuto un contratto del valore di 2,4 miliardi di dollari per un numero massimo di 80 elicotteri, sistemi di addestramento e altro equipaggiamento di supporto. A luglio invece la società ha stipulato un nuovo contratto con il ministero della Difesa del Regno Unito.
Una commessa quadriennale del valore di 71 milioni di euro relativo alla terza fase del programma per lo sviluppo di un dimostratore tecnologico ad ala rotante a pilotaggio remoto (Rotary Wing Uncrewed Air System). Il deal ha seguito del rinnovato l'accordo di distribuzione con Sloane Helicopters per il periodo 2022-2024 nel Regno Unito e in Irlanda.
Una commessa che copre i modelli AW109 GrandNew, AW109 Trekker e AW169 e prevede un minimo di sette nuovi elicotteri da acquistare nel periodo previsto. Ricordiamo i solidi risultati del primo semestre del 2022 di Leonardo: la società ha chiuso in positivo il periodo con un risultato netto pari a 267 milioni di euro, in crescita del 50,8% e un Ebita di 418 milioni di euro, in crescita dell’11,8%.
I ricavi sono aumentati del 3,6% a 6,6 miliardi di euro, mentre gli ordini sono saliti di quasi il 10% a 7,3 miliardi di euro, un incremento che ha riguardato tutti i settori anche in assenza di commesse extra-large. Al 30 giugno il portafoglio ordini ammontava a 36,4 miliardi di euro, assicurando una copertura leggermente superiore a 2,5 anni.
L'indebitamento netto è aumentato a 4,8 miliardi di euro dai 3,1 miliardi di fine 2021, per effetto sia dei flussi di cassa che dell’acquisto, perfezionato nel mese di gennaio 2022, della partecipazione in Hensoldt AG per 617 milioni di euro.
In occasione dei conti l’AD Profumo ha affermato che "I solidi risultati del primo semestre ci consentono di confermare la guidance per il 2022 grazie al miglioramento di tutti gli indicatori e all'ulteriore consolidamento della crescita degli ordini in tutti i business, nei mercati domestici ed internazionali, il cui effetto si protrarrà in tutto il 2022".
A fine esercizio, Leonardo conta di raggiungere quota 15 miliardi di euro di nuovi ordini, con ricavi tra 14,5 miliardi e 15 miliardi. L'Ebita è previsto tra 1,18 miliardi e 1,22 miliardi di euro. Il 10 agosto scorso l’agenzia di rating Moody's ha confermato i rating probability of default e corporate family di Leonardo a Ba1-PD e Ba1. L'outlook su tutti i giudizi resta positivo.
Moody's ritiene che Leonardo potrebbe essere valutato un notch al di sopra del rating sovrano italiano, in caso di downgrade del rating sovrano italiano a Ba1, per una serie di motivi: esposizione limitata al mercato domestico, tenuta della domanda nel settore di riferimento, quota significativa di asset operativi con sede al di fuori dell'Italia, affidamento limitato a fonti di finanziamento nazionali con un buon accesso ai mercati obbligazionari internazionali, esposizione limitata al rischio di valuta estera.
Secondo l’agenzia, le sfide principali per Leonardo riguardano la capacità del gruppo di gestire l'aumento dei costi di input pur continuando a garantire ordini interessanti. "Prevediamo inoltre che l'esposizione del gruppo all'aeronautica civile continuerà a rimanere indietro rispetto alle ottime prestazioni degli altri suoi segmenti, poiché è in gran parte orientata ai velivoli wide-body che impiegheranno più tempo per riprendersi", si legge nel report.
L'outlook positivo sui rating riflette l'aspettativa che le metriche di credito di Leonardo miglioreranno ulteriormente nei prossimi 12-18 mesi, supportate da dinamiche settoriali favorevoli, che cementeranno il percorso verso un rating investment grade.
L'outlook positivo comprende anche l'aspettativa che Leonardo continui a perseguire politiche finanziarie conservative in linea con il suo impegno a tornare a un rating investment grade. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN3YFU3 che ha come sottostante proprio Leonardo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni Leonardo: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Leonardo è evidentemente impostato al ribasso nel breve periodo. I corsi dopo il test di area 10,90 euro hanno virato al ribasso, dapprima violando i supporti in zona 9 euro per poi dirigersi presso l’area di concentrazione di domanda compresa tra gli 8 e i 7,70 euro.
Questa zona di prezzi conta i massimi registrati a marzo 2021. Un recupero stabile dei 8 euro potrebbe consentire l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo di profitto a 9 euro e target più ambizioso a 10,90 euro, massimi registrati a giugno scorso. La violazione dei 7,40 euro darebbe invece ampio spazio di manovra ai venditori, i quali potrebbero mirare successivamente ad area 5,80 euro, supporto lasciato in eredità dai minimi di dicembre 2021.
Investire sulle azioni Leonardo con i Certificati
La situazione descritta sinora su Leonardo è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SN3YFU3. Questo prodotto è quotato dal 28 giugno 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 90,70 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 4 mesi) la quotazione di Leonardo sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 6 euro, circa il 77% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali ribassi di Leonardo non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 83,50 euro (guadagno lordo potenziale del 19,76% in circa 1 anno e 4 mesi), mentre le azioni Leonardo veleggiano circa il 23% al di sopra della Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Leonardo siano inferiori a 6 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 90,37 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
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