Enelè tra i titoli maggiormente monitorati dai trader e dagli investitori negli ultimi giorni. Questa settimana la società guidata dall’AD Francesco Starace ha varato il piano strategico 2023-2025. Nel dettaglio il piano si focalizzerà su quattro azioni strategiche: bilanciamento della domanda dei clienti e dell’offerta per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento; decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza; rafforzamento, sviluppo e digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche.
La strategia di Enelprevede un piano di dismissioni di circa 21 miliardi di euro in termini di contributo positivo alla riduzione dell'indebitamento netto del gruppo. La società stima che la maggior parte di questo piano sia completata entro la fine del prossimo anno, conseguendo una struttura societaria più agile e focalizzata nei sei Paesi “core”: Italia, Spagna, USA, Brasile, Cile e Colombia. I mercati dai quali Enel prepara l'uscita sono Romania, Perù, Argentina, mentre progetti di cessione a partner sono previsti in Grecia e in Australia.
In Brasile verranno cedute le reti di distribuzione di Ceara per concentrare le attività nei grandi conglomerati urbani (SanPaolo e Rio). Oggetto di dismissioni saranno anche portafogli del gas in Spagna e Cile. Entro il 2025, la big cap italiana prevede di gestire un totale di circa 75 GW di capacità rinnovabile (inclusi 4 GW di Battery Energy Storage Systems), pari a circa il 75% della produzione totale, portando la quota di generazione senza emissioni a circa l’83%.
Nel triennio 2023-2025, gli investimenti del gruppo saranno pari a circa 37 miliardi di euro e principalmente concentrati nei sei Paesi “core”. La società prevede che circa il 60% degli investimenti, di cui circa il 50% in generazione e circa il 10% in clienti e servizi energetici avanzati, sostenga la strategia commerciale integrata.
Inoltre, le reti dovrebbero rappresentare circa il 40% degli investimenti nell’arco del piano. Il gruppo prevede di raggiungere, nel 2025, un'Ebitda ordinario tra i 22,2-22,8 miliardi di euro, rispetto ai 19,0-19,6 miliardi di euro indicati nel 2022, con un CAGR compreso tra il 4 e il 6%.
L'utile netto ordinario è stimato tra i 7-7,2 miliardi di euro, rispetto ai 5-5,3 miliardi di euro indicati per l'esercizio in corso, con un CAGR del 10-13%. Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, il dividendo per azione sarà pari a 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in aumento rispetto agli 0,4 euro del 2022.
La società ha inoltre precisato che il dividendo nel 2024 e 2025 è da considerarsi come un minimo sostenibile. Il gigante del settore energetico italiano non è solo in evidenza per il nuovo piano industriale. La scorsa settimana è infatti emerso che Enel sta progettando la costruzione di un mega fabbrica per l’energia solare negli Stati Uniti.
Enel North America, attraverso 3Sun USA, intende costruire uno dei più grandi impianti di produzione di celle e moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni negli USA, che inizialmente dovrebbe produrre almeno 3 GW e aumentare fino a 6 GW all’anno.
Il costo dell’impianto potrebbe avvicinarsi o superare il miliardo di dollari, secondo il Wall Street Journal. La costruzione della fabbrica dovrebbe iniziare nel primo semestre del prossimo anno e si prevede che il primo pannello sarà prodotto e disponibile sul mercato entro la fine del 2024.
La fabbrica statunitense sarà il secondo impianto di produzione di pannelli fotovoltaici di Enel a livello globale. Il piano del gruppo italiano è l’ultimo di una serie di progetti lanciati dopo che l’amministrazione Biden ha approvato l’Inflation Reduction Act che offre generosi incentivi alle aziende che investono nell’energia verde.
Ricordiamo inoltre che a inizio mese la società ha comunicato i risultati dei primi nove mesi dell’anno. Enel ha terminato il periodo con ricavi in aumento dell’84%: il business della big cap è passato da 58,79 miliardi a 108,18 miliardi di euro.
La società ha precisato che la variazione è riconducibile a tutti i settori di business, principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte.
Enel ha inoltre precisato che la variazione ha risentito anche dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet e dalla cessione di alcune società del perimetro di Enel X. Il margine operativo lordo ordinario è sceso da 12,77 a 12,67 miliardi di euro (-0,8%).
L’utile netto ordinario si è ridotto del 9,5%, passando da 3,29 a 2,98 miliardi di euro, riflettendo sostanzialmente l’andamento della gestione operativa ordinaria, solo parzialmente compensata dagli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e dalla minore incidenza delle imposte.
L’utile netto si è invece attestato a 1,76 miliardi di euro. La società prevede di chiudere l’esercizio 2022 con l’Ebitda ordinario compreso tra i 19 e i 19,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario dovrebbe collocarsi tra i 5 e i 5,3 miliardi di euro.
È stata rivista al ribasso invece la previsione dell’utile netto ordinario tra 5 e 5,3 miliardi di euro, prevalentemente per un minore contributo dei business in Italia rispetto a quelli delle altre geografie di presenza del gruppo, nonché per una pressione fiscale attesa a fine 2022, in particolare in Spagna, maggiore rispetto alle previsioni.
L’indebitamento finanziario netto per il 2022 è atteso a un massimo di circa 62 miliardi di euro. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EL1 che ha come sottostante proprio Enel. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul colosso italiano del settore energetico.
Azioni Enel: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Enel appare costruttivo a Piazza Affari. I corsi si mantengono all’interno di una tendenza rialzista iniziata a metà ottobre dai minimi in area 4 euro. Dopo aver raggiunto l’importante resistenza orizzontale intorno ai 5,16 euro, livello che conta i massimi registrati lo scorso agosto, i prezzi hanno virato al ribasso segnando la prima correzione degna di nota dell’ultimo mese.
Nonostante la flessione, la tendenza di breve rimane impostata al rialzo e segnali di forza in area 4,90-5 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo in area 5,50 euro.
Superata anche questa zona di concentrazione di offerta, i prezzi potrebbero essere trasportati in prossimità della successiva resistenza statica a 5,85 euro, livello che conta i minimi segnati lo scorso maggio.
Al contrario, una prosecuzione della debolezza che dovesse portare alla violazione dei 4,60 euro euro potrebbe compromettere il quadro grafico ascendente, con i venditori che a quel punto mirerebbero ai minimi di ottobre a 4 euro.
Investire sulle azioni Enel con i Certificati
La situazione descritta sinora su Enel è particolarmente interessante se si guarda al Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EL1. Questo prodotto è quotato dal 30 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 3,92 euro.
Questo strumento offre un’esposizione all’andamento del prezzo dell’azione sottostante fino ad un determinato livello (Cap) a fronte di un prezzo di emissione inferiore al prezzo dell’azione stessa, da qui il nome “Discount” (“sconto” in italiano). Il prezzo di mercato durante la vita del prodotto sarà inferiore o uguale al prezzo dell’azione sottostante.
I Discount Certificate sono prodotti che permettono di puntare sull’eventuale rialzo del sottostante, garantendosi un margine al ribasso in caso di andamento negativo dei corsi, grazie proprio allo “sconto” nel prezzo d’acquisto, a fronte però di un limite all’eventuale guadagno.
A scadenza, questo strumento prevede un rimborso pari al Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante alla Data di Valutazione (14 dicembre 2023), fino ad un livello massimo pari al Cap fissato al momento dell’emissione, in questo caso a 5 euro. A scadenza questo strumento prevede due possibili scenari di rimborso:
1) Se alla Data di Valutazione il prezzo di ENEL sarà uguale o superiore al Cap (5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Cap moltiplicato per il Multiplo (1:1) (Importo massimo = 5 euro).
2) Se invece alla Data di Valutazione il prezzo di ENEL sarà inferiore al Cap (5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Prezzo di Riferimento del Sottostante alla Data di Valutazione moltiplicato per il Multiplo (1:1). In questo scenario è possibile incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del prodotto.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 4,34 euro, a sconto di 0,709 euro rispetto all’attuale valore di Borsa di ENEL, presentando dunque un rendimento massimo del 15,21%. Per scoprire l’intera gamma con tutti i sottostanti disponibili clicca qui.
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