Stellantis è tra i titoli del settore automotive maggiormente monitorati dai trader e dagli investitori nelle ultime settimane. Di recente, Infineon e il colosso automobilistico hanno firmato un memorandum d'intesa non vincolante in vista di una potenziale cooperazione pluriennale per la fornitura di semiconduttori in carburo di silicio.
Infineon riserverà la capacità produttiva e fornirà i chip "bare die" CoolSiCTM nella seconda metà del decennio ai fornitori diretti Tier 1 di Stellantis. Il potenziale volume di approvvigionamento e la riserva di capacità hanno un valore superiore a 1 miliardo di euro. A inizio mese il colosso automobilistico ha comunicato i risultati del terzo trimestre del 2022.
Stellantis ha chiuso il periodo luglio-settembre di quest’anno con ricavi netti per 42,1 miliardi di euro, in aumento del 29% rispetto ai 32,55 miliardi (dato pro-forma) ottenuti nel medesimo periodo del 2021. Il gruppo ha segnalato che l'aumento del fatturato è stato ottenuto grazie all’aumento dei volumi, ai prezzi netti favorevoli e agli effetti positivi dei tassi di cambio.
Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi sono aumentati a 130,1 miliardi di euro (+21%). Le consegne complessive nel trimestre sono state pari a 1,28 milioni di unità (+13% rispetto al terzo trimestre 2021), principalmente grazie alla migliore disponibilità di semiconduttori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il principale driver resta il Nord America con 21,1 miliardi nel terzo trimestre, +36%, il 50% del totale (20,9 miliardi le stime). Seguono Europa con 14,8 miliardi (+17%, 14,2 miliardi la stima), il Sud America con 4 miliardi (+56%, stime a 3,9 miliardi), l'area Apac con 0,6 miliardi (+20%, stime a 0,5 miliardi) e Maserati con 0,6 miliardi (+23%, 0,5 miliardi le attese).
Stellantis ha confermato la guidance per l’esercizio in corso: la società prevede di chiudere il 2022 con un margine operativo rettificato a doppia cifra, mentre il flusso di cassa disponibile industriale dovrebbe essere positivo. Per quanto riguarda le immatricolazioni, il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nel mese di ottobre in Italia sono state immatricolate 115.827 vetture, in aumento del 14,6% rispetto ai 101.103 veicoli dello stesso periodo dello scorso anno.
Le immatricolazioni di Stellantis sono state pari a circa 38.000 unità, in aumento del 6,5% rispetto alle oltre 35.600 vetture vendute a ottobre dello scorso anno. La quota di mercato del gruppo automotive si è attestata al 32,9%. Vi è inoltre da segnale che, grazie alle attività della JV Dongfeng Peugeot Citroen Automobile (DPCA), Stellantis ha raggiunto in Cina vendite record in ottobre totalizzando 14.589 immatricolazioni (+45% rispetto allo stesso mese del 2021).
Il volume delle vendite cumulative della joint venture ha così raggiunto le 105.013 unità nei 10 mesi di quest’anno mantenendo inoltre una crescita positiva anno su anno per 23 mesi consecutivi. Secondo il sito specializzato gasgoo.com, il rafforzamento della competitività al livello di prodotti, marketing e servizi da parte di Dongfeng Peugeot Citroen Automobile ha contribuito ai notevoli risultati di mercato raggiunti nel 2022, tanto da trasformare due delle aree più critiche della Cina, la provincia dello Shanxi e la Mongolia interna, nei due mercati automobilistici in più rapida crescita.
Stellantis inoltre ha di recente investito oltre 300 milioni di euro a favore dello stabilimento produttivo di Kenitra, in Marocco, e punta a crescere della regione. L’impianto raddoppierà la capacità produttiva locale e introdurrà la piattaforma “smart car” a sostegno dell’obiettivo commerciale di una quota di mercato superiore al 22% nella regione entro il 2030. Lo stabilimento contribuirà all’obiettivo di produrre un milione di veicoli all’anno entro il 2030 con un’autonomia produttiva superiore al 70%.
L’impianto è destinato a raddoppiare la propria capacità produttiva fino a raggiungere i 400.000 veicoli all’anno, a cui vanno aggiunti 50.000 esemplari dei veicoli elettrici: Citroën Ami e Opel Rocks-e. “L’ambizione globale di Stellantis beneficerà del ritmo di sviluppo sostenuto della regione Medio Oriente e Africa, che mira a contribuire alla creazione di un terzo motore per Stellantis, da aggiungere ad America settentrionale ed Europa,” ha affermato il CEO Tavares.
Riguardo alle raccomandazioni degli analisti, Equita SIM ha apprezzato i dati sui ricavi superiori alle attese ed ha confermato il rating buy e il target price a 19 euro. Bestinver Securities ha ribadito il rating buy e il target price tra 26 e 28 euro, mentre Banca Akros ha rating buy e prezzo obiettivo a 17,50 euro. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05ES6 che ha come sottostante proprio Stellantis. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul colosso del settore automotive.
Azioni Stellantis: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Stellantis appare costruttivo nel breve termine, in particolare dopo il rimbalzo messo a segno da area 11,90 euro l’11 ottobre scorso. Guardando al medio periodo, i corsi rimangono all’interno di un’ampia struttura laterale da marzo 2022, compresa tra i 15 euro come zona resistenziale e 11,16 euro come base supportiva.
Segnali di forza in area 13,75 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo di profitto identificabile in area 15 euro. Superato questo livello, i compratori potrebbero mirare in zona 17,50 euro, prossima resistenza orizzontale importante.
La struttura positiva di breve termine verrebbe meno con la violazione dei minimi di inizio novembre in area 13 euro, mossa che potrebbe trasportare le quotazioni al test dell’area di concentrazione di domanda a 11,16 euro menzionata precedentemente.
Investire sulle azioni Stellantis con i Certificati
La situazione descritta sinora su Stellantis è particolarmente interessante se si guarda al Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05ES6. Questo prodotto è quotato dal 30 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 10,95 euro.
Questo strumento offre un’esposizione all’andamento del prezzo dell’azione sottostante fino ad un determinato livello (Cap) a fronte di un prezzo di emissione inferiore al prezzo dell’azione stessa, da qui il nome “Discount” (“sconto” in italiano). Il prezzo di mercato durante la vita del prodotto sarà inferiore o uguale al prezzo dell’azione sottostante.
I Discount Certificate sono prodotti che permettono di puntare sull’eventuale rialzo del sottostante, garantendosi un margine al ribasso in caso di andamento negativo dei corsi, grazie proprio allo “sconto” nel prezzo d’acquisto, a fronte però di un limite all’eventuale guadagno.
A scadenza, questo strumento prevede un rimborso pari al Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante alla Data di Valutazione (21 dicembre 2023), fino ad un livello massimo pari al Cap fissato al momento dell’emissione, in questo caso a 14,5 euro. A scadenza questo strumento prevede due possibili scenari di rimborso:
1) Se alla Data di Valutazione il prezzo di Stellantis sarà uguale o superiore al Cap (14,5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Cap moltiplicato per il Multiplo (1:1) (Importo massimo = 14,5 euro).
2) Se invece alla Data di Valutazione il prezzo di Stellantis sarà inferiore al Cap (14,5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Prezzo di Riferimento del Sottostante alla Data di Valutazione moltiplicato per il Multiplo (1:1). In questo scenario è possibile incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del prodotto.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 11,96 euro, a sconto di 2,218 euro rispetto all’attuale valore di Borsa di Stellantis, presentando dunque un rendimento massimo del 21,14%. Per scoprire l’intera gamma con tutti i sottostanti disponibili clicca qui.
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