Il Bitcoin si posiziona stabilmente sopra 21.000 dollari, rinforzando il rally che da inizio anno ha portato la criptovaluta a guadagnare quasi il 30%. La più grande valuta digitale sembra essersi lasciata alle spalle un anno a dir poco tormentato, in cui stablecoin saltate e fallimenti a ripetizione dei principali attori crittografici hanno contribuito a polverizzare oltre tre quarti di capitalizzazione rispetto ai massimi del 2021.
L'ondata di ottimismo che in questo momento sta coinvolgendo gli investitori in criptovalute è spiegabile con il ritorno della propensione al rischio. La ragione va sicuramente cercata nella convinzione del mercato che l'inflazione globale sarà destinata a scendere e le Banche centrali allenteranno la politica restrittiva sui tassi d'interesse, principale causa del sell-off dello scorso anno.
Sulle criptovalute forse c'è qualcosa di più. Il Bitcoin è uscito dal trading range 16.500-17.000 dollari durato per più di un mese, rompendo poi la soglia chiave a 20.000 dollari in poco tempo. Ciò fa pensare a una nuova stagione, con un grande ritorno di fiamma dopo l'inverno crittografico, in grado di passare sopra i numerosi problemi che ancora interessano tutta l'industria.
Bitcoin: ecco perché non inseguire il rally
La cautela però è d'obbligo. Al di là delle ipotesi più fantasiose, gli analisti avvertono che il rally attuale non ha una grande supporto fondamentale, per cui inseguirlo potrebbe essere molto rischioso. Il punto è scoprire quali saranno i banchi di prova che possono consacrare l'ascesa di Bitcoin.
Secondo Yuya Hasegawa, analista di Bitbank, "il Bitcoin sale più in alto dopo il fine settimana e riprende 21.000 dollari, recuperando la perdita causata dallo shock FTX per testare il massimo di novembre a 21.500 dollari". A giudizio dell'esperto, anche se il suo slancio è leggermente sottotono rispetto alla scorsa settimana probabilmente per via dei tre giorni vacanzieri in USA, "le quotazioni potrebbero superare i massimi di novembre se il PPI statunitense si muoverà in linea con le stime". Il Bitcoin mantiene salda la correlazione con le azioni, che attualmente sono estremamente condizionate dai dati sull'inflazione.
Katie Stockton, managing partner del gruppo di ricerca tecnica Fairlead Strategies, predica prudenza, in quanto "le condizioni di ipercomprato a breve termine sono tornate e ciò è motivo per non inseguire il rally". L'esperta ritiene che "un orientamento neutrale a breve termine sia prudente", suggerendo che la rottura della resistenza a 21.500 dollari segnerebbe un cambiamento più significativo. "La prossima resistenza sarebbe a quel punto a 25.200 dollari", aggiunge.
Di parere contrario a quello di Stockton è Mike McGlone, Senior Commodity Strategist di Bloomberg. A suo avviso, il Bitcoin potrebbe
star sviluppando un "bottom" in maniera simile al 2018. Tuttavia, vi è una grossa differenza rispetto al passato: mentre allora la
Federal Reserve stava attuando il
Quantitative Easing, ora invece è nella fase di
Quantitative Tightening e questo potrebbe frenare lo slancio, suggerisce McGlone. Ad ogni modo, l'esperto si definisce "decisamente rialzista sul Bitcoin nel lungo termine".