I sostenitori del
Bitcoin festeggiano dopo i risultati (ancora parziali) delle elezioni americane. Le quotazioni della principale criptovaluta sono
balzate a 75.000 dollari, segnando un
nuovo record storico dopo quello di marzo 2024 a 73.798 dollari. Gli acquisti si sono intensificati quando il conteggio dei voti ha riportato
Donald Trump in vantaggio su
Kamala Harris con 267 distretti conquistati rispetto ai 224 della candidata dei democratici. Soprattutto si profila una "spazzata" repubblicana, con la maggioranza alla Camera e al Senato. Al momento, i repubblicani sono in vantaggio di 192 a 172 alla Camera, dove occorrono 218 seggi per la vittoria; mentre al Senato il divario è di 51 a 42, con 51 la quota sufficiente per la maggioranza.
Gli investitori hanno preso fiducia quando Trump ha ottenuto gli stati chiave della Georgia e della Carolina del Nord, mentre negli altri 5 stati in bilico (Pennsylvania, Nevada, Wisconsin, Michigan e Arizona), il tycoon è complessivamente in posizione migliore rispetto a Harris. Era scontata invece l'affermazione di Trump in quegli stati come il Texas e la Florida solitamente preda dei repubblicani, esattamente come la California e lo stato di New York sono di norma appannaggio dei democratici.
Bitcoin: è tornato il Trump Trade
Il Bitcoin è considerato un Trump Trade, perché il 78enne newyorchese ha sostenuto a gran voce tutta l'industria delle criptovalute durante la campagna elettorale. In sostanza, il probabile nuovo presidente USA ha intenzione di fare degli Stati Uniti la capitale mondiale degli asset digitali, effettuando contestualmente un "repulisti" di tutti i fattori contrari al settore durante oltre un decennio.
In tale ambito, Trump allontanerà il presidente della Securities and Exchange Commission, Gary Gensler, ritenuto responsabile di aver esercitato pressioni sulle criptovalute durante tutto il suo mandato con un atteggiamento estremamente rigoroso. Harris invece ha adottato un approccio più contenuto, manifestando l'impegno di attuare una regolamentazione del settore.
"L'industria delle criptovalute sembra aver operato con una mano legata dietro la schiena per anni, e sente che potrebbe volgere al termine", ha affermato Matthew Hougan, chief investment officer di Bitwise Asset Management Inc. "Gli operatori stanno iniziando a posizionarsi per i prossimi anni nelle criptovalute".
Tra i fan delle criptovalute ha esultato Brian Armstrong, Amministratore delegato di Coinbase. "L'elettore delle criptovalute ha parlato in modo deciso, al di là delle linee di partito e nelle gare chiave in tutto il Paese", ha scritto in un post su X. Il CEO del più grande exchange crittografico del mondo ha definito il Congresso il "più pro-crypto di sempre con oltre 219 candidati crypto-friendly eletti alla Camera e al Senato".
Gli americani "si preoccupano in modo sproporzionato delle criptovalute e vogliono regole chiare per gli asset digitali", ha continuato Armstrong. "Non vediamo l'ora di lavorare con il nuovo Congresso per realizzarlo. Grazie a tutti coloro che oggi si sono schierati con le criptovalute. Ce l'abbiamo fatta!".
L'entusiasmo di Armstrong è stato condiviso da un altro strenuo sostenitore del mondo crypto: il Ceo dell'exchange Crypto.com, Kris Marszalek. "Il futuro delle criptovalute non è mai stato così luminoso come oggi", ha affermato. Mentre Gemini Tyler e Cameron Winklevoss, co-fondatori della società di venture capital Andreessen Horowitz, hanno parlato su X di "un nuovo Rinascimento americano".
Il balzo delle memecoin
Non è soltanto il Bitcoin ad aver preso vantaggio dallo spoglio elettorale negli Stati Uniti, ma anche tutte quelle memecoin che in qualche modo sono legate a una vittoria di Trump. Tra queste soprattutto
Dogecoin e
Shiba Inu, le monete virtuali amate da
Elon Musk che ha sostenuto la campagna elettorale del candidato repubblicano. Dogecoin è balzata del 22%, mentre Shiba Inu è salita fino all'8%.
Come ha sottolineato Nic Puckrin, co-fondatore e CEO della piattaforma di formazione crypto Coin Bureau, Dogecoin è in rialzo perché Elon Musk potrebbe essere nominato a capo del Dipartimento per l'efficienza del governo in un'amministrazione Trump.
Tuttavia, c'è chi come Ryan Rasmussen, responsabile della ricerca presso Bitwise Asset Management, avverte sul rischio delle memecoin. "Hanno una bassa capitalizzazione di mercato e liquidità", ha dichiarato. "Non sono sorpreso di vederle salire alle stelle insieme al più ampio rally delle criptovalute. Se queste vengono vendute, mi aspetterei la stessa mossa fuori misura delle memecoin al ribasso".
Per questo motivo, l'esperto esorta gli investitori di lungo termine a "non porre troppa enfasi all'attività delle memecoin", in quanto alla lunga "ci saranno pochissimi vincitori in questo mercato e, con migliaia di monete lanciate ogni giorno, scegliere una memecoin specifica è come acquistare un biglietto del lotto".