Quando si dice che la miglior difesa è l’attacco: dopo aver richiesto l’interruzione del processo nel quale è accusato di aver gonfiato ad arte il valore del Dogecoin, Elon Musk ha cambiato il logo di Twitter sostituendolo con quello del cane di razza Shiba Inu simbolo di questa criptovaluta.
Effettiva da ieri, la nuova provocazione ha fatto tornare alla ribalta una cripto nata per scherzo e divenuta mainstream proprio grazie ai tweet del miliardario fondatore di Tesla.
A metà febbraio, Floki, lo Shiba Inu di proprietà di Musk, era stato proposto alla carica di Ceo di Twitter permettendo al DogeUsd si salire del 127% in una settimana.
Musk annuncia: Dogecoin è il nuovo logo di Twitter
Citato in giudizio per 258 miliardi di dollari con l’accusa di aver creato uno schema piramidale per sostenere il Dogecoin, Elon Musk ha annunciato, ovviamente con un Tweet, il nuovo logo del social dei cinguettii.
Ovviamente la notizia ha immediatamente messo le ali al Dogecoin, salito di oltre 30 punti percentuali fino ad un massimo di 0,144 $.
Con il recente balzo, la market cap del Doge è balzata sopra i 12,4 miliardi di dollari, permettendo alla criptovaluta di scavalcare Cardano e di guadagnare la settima posizione tra le cripto più capitalizzate.
Il cambio di logo arriva dopo le nuove regole recentemente introdotte dal social, tra cui spicca il nuovo sistema di verifica che ha portato alcuni account particolarmente in vista, quello del New York Times su tutti, a perdere la spunta blu. Secondo i documenti interni circolati negli ultimi giorni, da quanto Twitter è stato acquistato da Musk ha perso circa metà del valore portandosi a 20 miliardi di dollari.
Perché Musk è sotto processo per il Dogecoin?
Nel processo in cui è imputato, Musk è accusato di aver “pompato” di oltre il 36.000% il valore del Dogecoin per poi farlo schiantare scommettendo al ribasso: a gennaio 2020 un Dogecoin valeva 0,005 dollari, a maggio 2021 è stato toccato un massimo storico di 0,735 dollari, a fine marzo 2023 bastavano circa 0,07 dollari.
"Non c'è nulla di illegale nel twittare parole di sostegno o immagini divertenti su una criptovaluta legittima che continua a detenere una capitalizzazione di mercato di quasi 10 miliardi di dollari", hanno dichiarato gli avvocati di Musk, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. "Questa Corte dovrebbe porre fine alla fantasia dei querelanti e respingere la denuncia".