C’è un momento per acquistare ed uno per prendere profitto e Warren Buffett ha fatto di questo processo un’arte: dopo aver investito nel capitale di BYD (Build Your Dreams) nel bel mezzo della crisi finanziaria, ora il guru sta passando all’incasso. I massimi toccati dalle azioni della casa automobilistica hanno innescato il “sell” dell’oracolo di Omaha che la scorsa settimana ha venduto, tramite la famigerata Berkshire Hathaway, 4 milioni di azioni.
Secondo i documenti pubblicati dall’Hong Kong Stock Exchange, la vendita di titoli ha permesso al conglomerato di incassare 139 milioni di dollari. Con quest’ultima operazione la quota detenuta nella casa automobilistica con sede a Shenzhen passa dal 12,26 all’11,87 per cento, pari a circa 130 milioni di pezzi complessivi.
BYD: la partecipazione di Buffett si è quasi dimezzata
L’operazione messa in campo lo scorso 3 febbraio ha fatto il paio con quella di fine gennaio, quando il n.1 del value investing aveva scaricato 1,55 milioni di azioni ( BYD: Warren Buffett ha venduto azioni per 500 milioni di $).
L’ingresso della Berkshire in BYD risale al 2008, quando 228 milioni di azioni sono state pagate 232 milioni di dollari. La quota detenuta è arrivata fino al 21% del capitale e l’ascesa del costruttore di auto elettriche ha spinto il titolo verso i nuovi top, creando le condizioni per passare all’incasso. La quota del conglomerato Usa, che a fine giugno 2022 valeva oltre 9,5 miliardi di dollari, a partire dal secondo semestre ha iniziato ad essere ridotta e, tramite una serie di nove transazioni, è stata quasi dimezzata.
Con quasi 1,9 milioni di auto vendute nel 2022, tra auto 100% elettriche, plug-in ed ibride, oggi BYD è uno dei maggiori produttori mondiali. Nonostante l’anno scorso BYD abbia messo sul mercato 900 mila auto elettriche, mezzo milione in meno di Tesla, il tasso di crescita della società fa impallidire persino la casa fondata da Elon Musk: a fronte di un +40% messo a segno da quest’ultima, il brand cinese ha evidenziato un aumento annuo del 180%.
Non male per una società che, fondata nel 1995 da Wang Chuanfu per produrre batterie low-cost per telefoni, fino al 2002 non produceva auto. Nonostante la strategia di Buffett, che nel corso dell’ultima ottava ha fatto perdere al titolo il 3,4%, le azioni BYD da inizio anno segnano un rialzo di 8 punti percentuali.
BYD: in arrivo nuovo stabilimento europeo?
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, tra le pretendenti per l’acquisizione dello stabilimento Ford in Germania ci sarebbe anche BYD. “Non ci stiamo concentrando sulle strutture di altre aziende”, ha smentito la vicepresidente esecutiva, Stella Li.
Nel corso di un’intervista rilasciata ad Automotive News Europe, la manager ha detto che il brand avrebbe maggiori possibilità di espansione costruendo un impianto da zero. Un impianto ex-novo sarebbe anche funzionale alla conquista della fiducia da parte dei consumatori del Vecchio continente (a parte la Norvegia, che in tema di mobilità elettrica precede il resto del continente di una decina di anni, il brand non è molto popolare tra il pubblico europeo).
Quel che è certo è che a stretto giro assisteremo allo sbarco in grande stile sul mercato europeo: l’assalto ai mercati di Svezia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia è già stato annunciato. I modelli Han, Tang a Atto 3 sul mercato italiano dovrebbero arrivare nell’anno corrente.