Gli investitori sono tornati a comprare azioni e obbligazioni americane in questo inizio 2023: il portafoglio 60/40 è tornato a funzionare bene dopo uno degli anni peggiori che si siano mai visti. Nel suo rapporto settimanale Flow Shows, Bank of America evidenzia che la strategia che prevede l'acquisto del 60% di azioni e del 40% di obbligazioni ha avuto da inizio anno un rendimento di circa il 6,8%, che corrisponde al miglior risultato per questo periodo dal 1987.
Questo perché sono venuti meno quei fattori che hanno remato contro l'efficacia del modello: nel 2022, la crescita inarrestabile dell'inflazione ha costretto la
Federal Reserve ad alzare i tassi d'interesse in maniera aggressiva, creando le condizioni per l'arrivo di una recessione. Questo ha spinto in basso le quotazioni azionarie, soprattutto quelle del comparto tecnologico, notoriamente sensibile alle variazioni dei rendimenti sul mercato.
Allo stesso tempo però sono calati i prezzi delle obbligazioni, per via della correlazione inversa con i tassi d'interesse. Ora, con l'inflazione che si è raffreddata e le prospettive di un maggior accomodamento della Banca Centrale americana, gli investitori hanno ripreso ad avere fiducia nei mercati, aumentando gli afflussi in entrambi gli assets.
BofA: i dati sull'inflazione saranno cruciali per le azioni
La settimana che è appena iniziata sarà però di estrema importanza, visto che martedì 14 febbraio il Bureau of Labor Statistics pubblicherà i dati sull'inflazione USA del mese di gennaio. Gli analisti si aspettano un ulteriore calo dal 6,5% al 6,2% su base annua, ma sarà molto importante osservare l'inflazione core, ossia depurata dagli elementi volatili rappresentati dai beni alimentari e dell'energia, in quanto è soprattutto su questa che verrà pianificata la politica dei tassi della Federal Reserve.
Bank of America ritiene che le indicazioni che arriveranno martedì segneranno un punto di svolta per il rally azionario. Michael Hartnett, strategist della banca d'affari americana, ha rilevato che il rapporto sull'occupazione di venerdì 3 febbraio abbia dato un'indicazione ben precisa, ovvero che l'economia americana potrebbe evitare una recessione. Mentre, "i dati sui prezzi al consumo saranno vitali per avere indizi su quando la Fed inizierà ad allentare la politica monetaria", ha detto.
Hartnett è stato a lungo negativo sulle azioni lo scorso anno e ha rinnovato la raccomandazione agli investitori di vendere quando l'S&P 500 supera quota 4.200 punti. "Le azioni hanno poco spazio per riprendersi e le obbligazioni sono migliori nel 2023", ha affermato.