Uno shutdown negli Stati Uniti rischia di fermare anche il mercato delle IPO a Wall Street. Con la politica americana che ancora non ha trovato un accordo sui piani di spesa per evitare il blocco delle attività non essenziali a partire dal 1° ottobre, gli operatori temono che le tensioni possano bloccare le offerte iniziali. In questi giorni, Camera e Senato stanno discutendo per raggiungere un compromesso, sebbene le posizioni delle forze parlamentari siano ancora distanti.
I democratici vorrebbero far passare un programma di spesa di 1.590 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2023-2024, ivi compresi i finanziamenti per la guerra in Ucraina e i soccorsi per gli eventi naturali causati dal cambiamento climatico. I repubblicani - soprattutto quelli della componente più intransigente dello schieramento - chiedono invece un taglio di almeno 120 miliardi di dollari di spesa.
In settimana il Senato sembrerebbe aver trovato un accordo per un piano bipartisan che mantiene gli attuali livelli di spesa sino al 17 novembre, con 12 miliardi per l'Ucraina e le calamità naturali. L'incognita però resta alla Camera, dove l'ala capeggiata da Donald Trump minaccia la destituzione dello speaker repubblicano Kevin McCarthy se avallerà le richieste dei democratici. Il tempo stringe e se alla mezzanotte del 30 settembre non sarà fatta una legge che metta d'accordo tutti, sarà shutdown.
IPO Wall Street: perché potrebbero fermarsi
Ma perché il mercato delle IPO potrebbe essere colpito? La risposta proviene dalla
Securities and Exchange Commission, che ha avvertito di una
sospensione dell'elaborazione delle registrazioni delle nuove offerte pubbliche iniziali. In sostanza, lo shutdown comporterebbe una perdita di stanziamenti, per cui la divisione finanziaria non sarebbe nelle condizioni di elaborare i documenti, fornire consulenza interpretativa, emettere lettere di inibizione e condurre altre normali attività nelle fasi di valutazione. Giocoforza, "le dichiarazioni di registrazione nuove o in sospeso o le domande di esenzione non saranno elaborate indipendentemente dallo stato di qualsiasi revisione di tali documenti", ha affermato la SEC.
In verità, come osserva Riley Mullin, analista azionario presso la società di ricerca IPO Renaissance Capital, la legge federale sui titoli consente alle aziende di andare avanti con una IPO senza l'approvazione esplicita della SEC. Tuttavia, sarà difficile che qualcuna rischi di avventurarsi in una situazione di mercato che potrebbe essere molto turbolenta.
IPO Wall Street: un mercato in ripresa
Quest'anno il mercato delle IPO ha fornito alcuni segnali di risveglio rispetto al de profundis del 2022, con una crescita delle quotazioni del 18% (130 nuovi depositi). Se si contano le società con almeno una capitalizzazione di mercato di 50 milioni di dollari, l'aumento anno su anno è stato del 22%, grazie a 78 nuovi debutti (dati Renaissance).
Recentemente a Wall Street abbiamo assistito alle IPO del colosso britannico dei chip Arm Holdings, della società americana di consegna generi alimentari online Instacart e dell'azienda che fornisce servizi di automazione del marketing Klaviyo. Tutte le IPO per ora non hanno evidenziato risultati.
In procinto di quotarsi alla Borsa di New York vi sono il produttore di scarpe tedesco Birkenstock, il costruttore di case Smith Douglas Homes e il produttore di giochi per computer VNG Ltd. Le quotazioni però potrebbero essere rinviate. Nessuna società ha completato un'IPO durante la chiusura del governo da dicembre 2018. "Non ha senso perseguire una IPO quando c'è un imminente blocco del governo", ha detto Mullin.