A conferma della tradizionale difficoltà delle azioni durante questo periodo, il mese di settembre è stato poco appagante per la Borsa americana: l'indice S&P 500 ha perso il 4,87% mentre il Nasdaq ha registrato un passivo del 5,81%.
La situazione è stata resa più pesante dalla riunione del 19-20 settembre della
Federal Reserve, nella quale è stato ribadito il concetto di una politica monetaria ancora aspra per diverso tempo. A differenza di quanto hanno fatto per lunghi tratti del 2023,
gli investitori hanno creduto al messaggio poco accomodante della Fed. Soprattutto alla luce del fatto che dai "dot plot" della Banca centrale è emerso che nel 2024 ci saranno solo due tagli dei tassi, contro i quattro stimati in precedenza.
Azioni Wall Street: ecco cosa comprare ora
Con tassi di interesse elevati, le azioni legate alla crescita hanno pagato maggiormente dazio. In particolare, ad essere penalizzate sono state le società ancora non redditizie, la cui valutazione è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Tuttavia, il calo dei prezzi nel mese di settembre ha reso le azioni più interessanti. In questo contesto, vi sono talune grandi aziende - alcune growth - che possono rappresentare un'occasione di acquisto, soprattutto se si considera il tasso di crescita previsto per gli utili. Vediamone cinque in particolare.
Apple
Le azioni Apple hanno perso circa il 12% dal loro massimo annuale di luglio a 198,23 dollari. Grazie a queste vendite, il titolo ora è scambiato a circa 26 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi, mentre durante il picco era negoziato a circa 30 volte. Nonostante il valore sia superiore al multiplo di 18 volte dell'S&P 500, Apple potrebbe essere un'opportunità considerando che la crescita degli utili dovrebbe mantenersi stabile nei prossimi anni.
Con milioni di utenti iPhone che eseguirebbero l'aggiornamento e la domanda per i nuovi telefoni che rimane forte, gli analisti stimano una crescita del margine operativo lordo dell'azienda, con i guadagni in aumento di un tasso dell'8% annuo. L'ottimismo è guidato anche dal fatto che la società continua a riacquistare azioni, il che crea le condizioni ideali per un incremento di prezzo.
Starbucks
Le azioni Starbucks sono retrocesse del 20% dal massimo di maggio 2023 a 115,48 dollari. L'azienda è ormai matura, ma la crescita è costante. In Cina stanno aprendo sempre più negozi della catena di caffetterie americana, mentre milioni di nuovi clienti stanno arrivando attraverso l'app Order e con le nuove bevande ghiacciate.
Secondo le stime del consensus, nei prossimi tre anni le vendite dovrebbero espandersi del 10% annuo a 49 miliardi di dollari, mentre i margini troveranno vantaggio dal fatto che gli aumenti salariali risultano moderati. Gli EPS sono previsti in salita del 17% annuo fino al 2026. Anche i multipli sorridono. Ora infatti le azioni Starbucks scambiano a 23 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi, in netto calo rispetto alle 30 volte del massimo annuale.
Netflix
Anche il titolo Netflix è sceso del 20% in confronto al top di fine luglio a 485 dollari. Il gigante dello streaming continua ad aggiungere milioni di abbonati ogni anno e ora fa soldi anche con la pubblicità. Secondo le previsioni, il fatturato può crescere dell'11% annuo a 46,5 miliardi di dollari entro il 2026. Questo implica un aumento degli utili per azione di circa il 23% all'anno. Il price/earnings è di 26 volte attualmente, in ribasso rispetto alle 36 volte di inizio anno.
Amazon
Amazon ha perso circa il 13% a Wall Street dal massimo di settembre a 145,86 dollari. I multipli si sono ridotti da 62 volte - top annuale - a 43 volte. Il più grande e-commerce del mondo sta imprimendo un ritmo importante alla crescita del core-business, ma anche del cloud e della pubblicità. Da qui ai prossimi tre anni, le vendite totali sono stimate in salita del 12% annuo a 795 miliardi di dollari. In particolare, è il cloud Amazon Web Services il comparto a più alto tasso di sviluppo, con utili per azione che dovrebbero aumentare di circa il 41% annuo.
JP Morgan
Dal massimo azionario di 159,38 dollari di luglio, JP Morgan ha diminuito la sua capitalizzazione di Borsa di circa il 6%. I profitti per azione sono dati in calo del 15% a 14,67 dollari a partire da quest'anno e fino al 2024. Nel 2025 gli EPS dovrebbero crescere leggermente a 15,42 dollari. Tuttavia, le azioni hanno possibilità di incremento sia perché ora sono a sconto (il titolo è negoziato a 9,7 volte gli utili, in diminuzione rispetto al top annuale di 11 volte), ma soprattutto perché il bilancio della banca è talmente solido che è previsto un aumento del dividendo dell'8% annuo a 5,20 dollari nel 2026.