Visa (Verified International Secure Autonomous) è il leader mondiale dei pagamenti digitali attraverso lo sviluppo di una tecnologia che consente a un numero elevato di soggetti di poter accedere alle transazioni elettroniche. La società americana coinvolge oltre 20 mila istituzioni finanziarie che emettono essenzialmente prodotti come carte di credito o debito utilizzando il marchio Visa.
Il colosso con sede a Foster City, in California, è sbarcato alla Borsa di New York il 19 marzo 2008 a un prezzo IPO di 44 dollari, corretto a 11 dollari considerando lo split azionario avvenuto a marzo del 2015. Allora l'azienda raccolse oltre 17 miliardi di dollari risultando la più grande quotazione di Wall Street fino a quel momento. Il prezzo delle azioni ha intrapreso una cavalcata straordinaria nel tempo, manifestando poche pause e raggiungendo oggi un valore di 264,17 dollari per una capitalizzazione di 542,91 miliardi di dollari (dati aggiornati al 14 gennaio 2024).
Visa: com'è andata l'attività negli ultimi 5 anni
L'ultimo quinquennio è stato contrassegnato da numerosi fatti che hanno alterato l'equilibrio economico internazionale impattando in maniera a volte decisiva sui conti delle aziende. L'arrivo della pandemia nel 2020 ha distrutto la spesa dei consumatori e messo in ginocchio le imprese. Di conseguenza, le transazioni si sono contratte e Visa ha risentito del colpo. Tuttavia, è aumentato in quel periodo il numero delle operazioni online, perché le persone acquistavano soprattutto via Internet non potendo uscire di casa. Questo ha, almeno in parte, compensato il calo degli scambi attraverso negozi fisici, con il potenziamento dei pagamenti per mezzo delle carte di credito e la riduzione del denaro contante.
L'attività dell'azienda è ritornata alla normalità già dal 2021, quando sono stati rimossi i lockdown e le persone sono tornate a spendere. L'inflazione del 2022 è stato un altro evento che ha colpito il tessuto sociale e produttivo dei Paesi, limitando i budget di spesa di famiglie e imprese. Anche in questo caso Visa però ne è uscita bene, mantenendo il fatturato in costante crescita sebbene abbia subito un leggero abbassamento della redditività. Il superamento dello scoglio inflazionistico ha rafforzato ulteriormente il business, che nell'anno passato si è confermato in grande spolvero. Di seguito vedremo una tabella che riepiloga dal 2019 i ricavi e l'utile netto dell'azienda per ogni trimestre e ogni anno, nonché la redditività intesa come rapporto, in ogni periodo, tra i guadagni e il fatturato.
Dallo schema si può osservare come Visa abbia una redditività molto alta, che supera quasi sempre il 50%. Nel contempo, eccezion fatta per il periodo pandemico, si registra una costante crescita del fatturato. Il leggero calo di redditività nel terzo e quarto trimestre del 2022 è stato causa essenzialmente dell'aumento dei costi relativi all'inflazione. L'azienda ha recuperato su questo fronte in maniera egregia a partire dai primi tre mesi del 2023.