La
Bank of Japan ha sorpreso i mercati questa settimana con una manovra inattesa che da molti è stata letta come una
svolta della sua politica monetaria. L'istituto guidato da
Haruhiko Kuroda ha allargato la tolleranza all'oscillazione dei rendimenti obbligazionari a 10 anni a mezzo punto percentuale, rispetto a un quarto di punto precedente. Questo potrebbe segnare la fine dell'ultra-accomodamento che dura da oltre un decennio e l'inizio di una serie di rialzi dei tassi d'interesse.
Secondo Eisuke Sakakibara, professore dell'Università Aoyama Gakuin di Tokyo ed ex-Ministro delle Finanze giapponesi a fine anni '90, la BoJ probabilmente sorprenderà ancora i mercati già dal prossimo mese con un nuovo aumento della banda di oscillazione. Di conseguenza, a suo avviso, lo yen si rafforzerà ulteriormente, con l'USD/JPY che scivolerà fino a 120 dai 132 ¥ attuali. Dopo la mossa della Banca Centrale, il dollaro/yen è sceso di oltre il 4% mettendo a segno il calo giornaliero, in termini percentuali, maggiore dal 1998.
Sakakibara, soprannominato Mr. Yen per via della sua
grande capacità di influenzare il corso della valuta nipponica quando era Ministro, a maggio aveva previsto che l'USD/JPY sarebbe arrivato fino a 150 quando era ancora scambiato a 128. Così è stato, a seguito del continuo rialzo dei tassi da parte della
Federal Reserve e della fermezza della BoJ sul mantenimento dei tassi negativi. Ora però Mr. Yen fa notare che il vento è cambiato, sottolineando che "a Kuroda piace sorprendere".
USD/JPY: per Goldman Sachs il cambio salirà nel 2023
Di diversa opinione sono gli analisti di Goldman Sachs, che in una nota hanno evidenziato che il dollaro, nonostante l'andamento degli ultimi giorni, ha ancora ulteriore spazio di crescita. A giudizio della banca d'affari americana, la recente mossa della BoJ potrebbe essere solo un aggiustamento tecnico, come sottolineato dal Governatore, oppure l'inizio di cambiamento nella sua politica monetaria.
Al momento, Goldman propende per la prima ipotesi: i tassi potrebbero essere ulteriormente ritoccati nella riunione del prossimo mese ma l'assetto fondamentale della politica monetaria restare invariato. In questo scenario "i rendimenti dei Tresury Bond avranno più gradi di libertà rispetto ai JGB", di conseguenza nei prossimi mesi "l'USD/JPY dovrebbe salire", hanno osservato gli analisti. Tuttavia, l'istituto di credito statunitense sta chiudendo la posizione in acquisto che aveva sul cambio perché è comunque probabile che "il mercato prezzi un cambiamento più significativo della politica monetaria della BoJ".