Intel fuori dal Dow Jones? Ecco chi prenderà il suo posto | Investire.biz

Intel fuori dal Dow Jones? Ecco chi prenderà il suo posto

03 set 2024 - 15:00

03 set 2024 - 15:08

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Dopo le perdite in Borsa, Intel quasi certamente verrà rimossa dal Dow Jones. Vediamo chi sono i candidati a sostituirla nel prossimo aggiornamento

Dopo circa 25 anni di permanenza, Intel rischia di uscire dall'indice Dow Jones Industrial Average. Approdato insieme a Microsoft nel 1999, durante l'era delle dot-com, ora il colosso tecnologico statunitense potrebbe essere estromesso a causa delle brutte performance delle azioni in Borsa. Con una perdita del 56,14%, il titolo è il peggiore tra tutti gli altri componenti del benchmark.
 
Il Comitato di selezione del Dow Jones presta particolare attenzione alle dinamiche di prezzo, a differenza di quanto accade riguardo l'S&P 500 e il Nasdaq Composite, più che altro interessati alla capitalizzazione delle società. Il Dow non gradisce titoli che quotano a valori troppo bassi o troppo elevati e adotta un criterio al momento micidiale per Intel: il prezzo della società più quotata non deve superare di 10 volte il prezzo della società meno quotata. Oggi le azioni con la quotazione maggiore sono quelle di UnitedHealth, che superano di circa 27 volte le azioni di Intel in termini di prezzo. Tra l'altro, il peso del titolo Intel è di circa lo 0,30%, il più basso tra tutti i membri del Dow Jones.
 
In pratica, il produttore di chip sembra spacciato. Analisti e investitori ormai danno per scontata la rimozione dall'indice. Secondo quanto affermato da Ryan Detrick, Chief market strategist di Carson Group, la bocciatura "è attesa da tempo". 
 
 

Intel: cosa significa la rimozione dal Dow Jones

L'esclusione dal Dow Jones potrebbe rappresentare l'ennesimo colpo per una società chiaramente in difficoltà. L'azienda si è defilata dall'arena sull'intelligenza artificiale e la sua unità di produzione a contratto per tenere testa a TSMC vacilla. I risultati dell'ultimo trimestre sono stati preoccupanti, con l'azienda che ha sospeso il dividendo e annunciato un taglio del personale del 15% per risparmiare fino a 10 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, queste mosse non solo potrebbero essere insufficienti, ma arrivare troppo tardi.
 
A metà settembre, l'Amministratore delegato Pat Gelsinger presenterà un piano per far uscire la società dal pantano, attraverso una razionalizzazione dei costi e la vendita di alcuni asset (Intel: ecco il piano della società per tagliare i costi). L'imputata numero uno allo smantellamento è l'attività di chip programmabili Altera, acquisita nel 2015 per 16,7 miliardi di dollari ma che finora ha prodotto solo perdite. Il punto è che i profitti di Intel non sono gli stessi del passato, giocoforza il business di Altera non può più essere sostenuto attraverso il finanziamento da parte delle altre divisioni.
 
Questa brutta situazione generale potrebbe essere inasprita dalla cancellazione dal Dow Jones, perché le azioni rischiano di andare ancor più sotto pressione. Infatti, i fondi che riproducono l'indice automaticamente acquistano le azioni dei componenti il paniere. Di conseguenza, il titolo Intel vedrebbe un calo della domanda non facendone più parte. Dal massimo storico di agosto 2000, ha perso oltre i due terzi del suo valore, con la società che oggi ha una capitalizzazione di mercato inferiore ai 100 miliardi di dollari per la prima volta negli ultimi 30 anni.
 
 

Chi prenderà il suo posto?

Il Dow Jones ha effettuato l'ultimo aggiornamento a febbraio 2024, con l'uscita della società farmaceutica Walgreens Boots Alliance per fare spazio ad Amazon. Con il prossimo upgrade, chi prenderà il posto di Intel? È una domanda che si pongono in molti, ma non c'è ancora unanimità di consensi.
 
Secondo Ryuta Makino, analista di ricerca presso l'investitore Intel Gabelli Funds, la più accreditata sarebbe Nvidia. Dalla sua il gigante dei chip ha il fatto di aver effettuato uno split azionario a giugno con un rapporto 1:10, dopo un rally strepitoso che aveva fatto salire enormemente il prezzo delle azioni. Tuttavia, alcuni investitori sono dubbiosi sulla promozione della società di Santa Clara, perché il titolo è troppo volatile e il Comitato di selezione del Dow Jones in genere preferisce azioni più stabili. 
 
Daniel Morgan, senior portfolio manager di Synovus Trust, ritiene che l'alternativa potrebbe essere rappresentata da un altro produttore di chip, Texas Instruments. Le azioni dell'azienda viaggiano intorno ai 214 dollari, nei pressi del prezzo medio dei componenti dell'indice. Questo è un punto a favore, perché spesso accade che un titolo con un prezzo più vicino a quello medio sia preferito come sostituto di un altro che viene rimosso. 
 
 
 

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