Alibaba, JD.com e Pinduoduo (PDD) oggi rappresentano il barometro del sentiment dei consumatori cinesi. Le tre piattaforme e-commerce vendono qualsiasi cosa, dagli articoli per la casa all'elettronica di consumo, dai prodotti per la persona ai generi alimentari, pur mantenendo caratteristiche proprie. Ogni mese centinaia di milioni di persone utilizzano questi siti per gli acquisti, cercando di risparmiare in un periodo storico in cui la Cina deve fare i conti con un rallentamento della propria economia.
Le tre società in questione negli ultimi tre anni hanno dovuto affrontare sfide molto impegnative in patria, come una ripresa economica post Covid-19 anemica, una crisi immobiliare mai vista e una fiducia dei consumatori depressa. Tra i contendenti, però, quella che ne è uscita meglio in termini di crescita dei ricavi e della capitalizzazione di mercato è stata sicuramente PDD. La piattaforma che gestisce il mercato interno cinese e quello internazionale attraverso Temu ha dalla sua la capacità di applicare sconti eccezionali sui prodotti che vende, mentre i consumatori stanno sempre più sostituendo gli articoli più costosi con quelli più economici.
L'ultima trimestrale di PDD tuttavia si è rivelata disastrosa. Non per i numeri in sé, in quanto i ricavi hanno registrato un balzo dell'86% su base annua superando le aspettative degli analisti, ma perché il management ha lanciato un
allarme sulla crescita del fatturato e dei guadagni per il futuro a causa dell'aumento della concorrenza e della necessità di attirare maggiormente commercianti di fascia più alta. A seguito del rilascio dei dati, le
azioni PDD hanno perso in un giorno quasi il 29% del loro valore in Borsa,
bruciando circa 55 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Alibaba, JD.com e PDD: chi vincerà la partita?
I tre competitor stanno sgomitando per aumentare la loro quota di mercato, ma capire chi la spunterà alla fine è particolarmente difficile. Negli ultimi trimestri Alibaba e JD.com hanno fatto fatica ad aumentare i ricavi, partendo comunque da una base molto più ampia rispetto a PDD (le entrate di quest'ultima sono meno della metà di quelle di Alibaba e appena un terzo di quelle di JD.com). Tuttavia, sono riuscite a frenare la conquista di quote di mercato della loro concorrente puntando su un buon rapporto qualità-prezzo dei loro prodotti.
PDD però ha una struttura di business più snella e margini migliori in quanto si affida fortemente a fornitori di terze parti. Attualmente il margine di PDD è di circa il 34%, a fronte del 15% di quello di Alibaba e del 3% di quello di JD.com. C'è da dire anche che PDD ha una forza lavoro di appena 17,4 mila dipendenti, nemmeno lontanamente paragonabile con le 200 mila persone impiegate da Alibaba e i 517 mila dipendenti (più 355 mila addetti alle consegne) di JD.com.
Tuttavia, a giudizio di Jacob Cooke, Amministratore delegato della società di consulenza per l'e-commerce WPIC Marketing + Technologies, il prezzo contenuto proposto da PDD non basta da solo a mantenere i clienti. "Mentre c'è stato molto rumore intorno agli sconti aggressivi da parte dei concorrenti di PDD, ora stiamo vedendo JD.com, Douyin e Alibaba appoggiarsi maggiormente ai propri vantaggi competitivi unici, vale a dire che queste piattaforme sono più forti nei prodotti di marca di valore più elevato, nel servizio clienti e nel commercio basato sui contenuti", ha affermato.