Reazioni speculari degli investitori alle trimestrali di Microsoft e Alphabet. Le azioni del gigante di Redmond sono balzate del 3,89% nel trading After Hours di Wall Street, dopo che l'azienda ha ricevuto nei conti una spinta non indifferente e forse inaspettata dall'intelligenza artificiale. Il numero uno della ricerca online invece ha deluso il mercato sull'unità chiave del proprio business, ovvero il cloud. Per questo, nel dopoborsa il titolo Google è sceso di oltre 6 punti percentuali. Se quanto accaduto ieri sera dovesse ripetersi nella seduta odierna, Microsoft aggiungerà circa 100 miliardi alla sua capitalizzazione di mercato, mentre Alphabet ne brucerà altrettanti.
"Microsoft è in anticipo sull'AI (Artificial Intelligence) e la sta monetizzando meglio, Google ha più difficoltà", ha affermato Brent Thill, analista di Jefferies. Questo nonostante l'azienda guidata da Satya Nadella "avesse iniziato con un business cloud molto più grande di Google", ha aggiunto.
Trimestrale Microsoft: la forza dell'intelligenza artificiale
Microsoft ha battuto le stime degli analisti nel primo trimestre fiscale in tutti i segmenti della sua attività e anche la guidance è andata oltre le aspettative del consensus. Grazie all'entusiasmo degli acquirenti per le funzionalità dell'intelligenza artificiale, le vendite dell'azienda sono salite del 13% a 56,5 miliardi di dollari, mentre gli analisti si attendevano entrate per 54,52 miliardi di dollari.
Riguardo il cloud computing Azure, che ospita gran parte dell'AI, gli introiti sono cresciuti del 29% a 24,3 miliardi di dollari, oltre le stime di un aumento del 26,2% a 23,49 miliardi. "Anche se un singolo trimestre non rappresenta una tendenza importante, i risultati del cloud di Microsoft e Google suggeriscono che Azure sta guadagnando quote rispetto alla concorrenza", ha affermato Bob O'Donnell, capo analista di TECHnalysis Research.
Microsoft ha dichiarato che l'utile fiscale del primo trimestre è stato di 2,99 dollari per azione, battendo anche qui le proiezioni degli analisti di 2,65 dollari per azione.
L'azienda sta cercando di integrare l'AI nei prodotti di punta come il Copilot per il servizio Microsoft 365, in grado di accorpare le e-mail di un giorno in un rapido aggiornamento. Per ora lo strumento viene mostrato solo a un numero ristretto di clienti, ma dal mese prossimo dovrebbe essere di largo consumo. Molto importante e attenzionata è la spesa per i data center per cui viene alimentato il software di intelligenza artificiale. Microsoft ha affermato che nel trimestre sono stati spesi 11,2 miliardi di dollari, la cifra più grande dal 2016.
Molto positiva è anche la guidance di Microsoft, che ha previsto un tasso di crescita del cloud del 26-27% a 25,1-25,4 miliardi di dollari, mentre gli analisti stimavano un incremento del 25,1% a 24,94 miliardi di dollari.
Alphabet: la delusione del cloud
Alphabet invece è il grande sconfitto di questa tornata. La divisione cloud ha mancato le stime, segnando un aumento dei ricavi del 22% a 8,4 miliardi di dollari, mentre gli analisti si aspettavano una crescita del 26%. La componente cloud è stata la grossa nota stonata della trimestrale, perché nel complesso le entrate del colosso di Mountain View hanno superato le stime salendo dell'11% a 76,7 miliardi di dollari. Anche gli EPS sono andati meglio delle aspettative, con un balzo del 26% a 1,55 dollari. L'utile netto è cresciuto del 42% a 19,7 miliardi di dollari.
A contribuire molto a questi risultati è stato il core business, ossia la pubblicità, che si è mantenuta molto resiliente alle difficoltà del mercato determinate soprattutto da un'inflazione ancora elevata e dalle incertezze economiche.
Sul fronte dell'intelligenza artificiale, Alphabet prevede alti livelli di investimento per quest'anno e il prossimo per supportare i server e i data center. "Rimaniamo concentrati sulla reingegnerizzazione duratura della nostra base di costi per creare capacità di investimento a sostegno delle nostre priorità di crescita, la più importante delle quali è l'intelligenza artificiale", ha affermato Ruth Porat, neo-nominata presidente e Chief financial officer uscente di Alphabet e Google.