Nell'ultimo decennio l'oro è diventato un asset particolarmente ricercato da parte degli investitori per diverse ragioni. Dopo la grande crisi finanziaria del 2008 e la reazione delle Banche centrali, che hanno mantenuto vicini allo zero i tassi d'interesse per rilanciare le economie in ginocchio, il metallo giallo ha acquisito grande appetibilità. Questo perché, essendo un'attività rifugio, gli operatori finanziari hanno trovato un porto sicuro in una situazione di incertezza generale. Inoltre, con i rendimenti generali molto bassi, è diminuito il costo opportunità di detenere oro. Con l'allentamento delle tensioni e la ripresa economica mondiale, il prezioso ha perso appeal passando da una quotazione record di 1.915 dollari di agosto 2011 a un prezzo di 1.062 dollari di gennaio 2016.
L'arrivo della pandemia nel 2020 lo ha riportato in alto fino a un nuovo record di 2.089 dollari nell’agosto dello stesso anno. Livello che ha rivisto lo scorso anno con lo scoppio della guerra Russia-Ucraina e la destabilizzazione economica e finanziaria che ne è derivata. Tuttavia l'inflazione post-Covid, aggravata dalla crisi energetica, ha spinto le Banche centrali a iniziare un lungo ciclo di rialzi dei tassi d'interesse che hanno respinto l'oro dai massimi. Nei mercati infatti si è preferito investire in beni rifugio come titoli di Stato USA e dollaro americano i quali, rispetto al metallo, erano diventati più redditizi. I rischi geopolitici del mese di ottobre 2023 generati dalla guerra in Medio Oriente tra Hamas e Israele hanno rinvigorito le quotazioni dell'oro, proiettandolo verso 2.000 dollari.
Le società che si occupano dell'estrazione dell'oro ne hanno tratto vantaggio. Ma quali sono? Le più all'avanguardia a livello mondiale si trovano soprattutto in Nord America. Vediamo quindi una classifica delle 10 maggiormente rappresentative per capitalizzazione di mercato (dati aggiornati al 22 ottobre 2023).
Newmont
Maglia rosa per Newmont, gigante statunitense che vanta una capitalizzazione di 30,83 miliardi di dollari. L'azienda fondata nel 1921 estrae anche altre materie prime come argento, rame, zinco e piombo ed è proprietaria di miniere in Nevada, Colorado, Ontario, Quebec, Messico, Repubblica Dominicana, Australia, Ghana, Argentina, Perù e Suriname. Le azioni Newmont quest'anno sono scivolate del 17,8% al NYSE.
Barrick Gold
Alle spalle di Newont si posiziona Barrick Gold, colosso canadese con un valore di mercato di 29,74 miliardi di dollari. La compagnia ha attività minerarie in Argentina, Australia, Canada, Cile, Repubblica Dominicana, Papua Nuova Guinea, Perù, Arabia Saudita, Stati Uniti e Zambia. Alla Borsa di Toronto le azioni hanno viaggiato sulla parità nel 2023, registrando una leggera perdita dello 0,17%.
Franco-Nevada Corporation
Franco-Nevada Corporation completa il podio con un market cap di 26,68 miliardi di dollari. La società guadagna soprattutto attraverso royalties legate all'estrazione di oro e altre materie prime. Nel 2002 era stata integralmente acquisita da Newmont, che poi la scorporò successivamente nel 2007. Ora, Franco-Nevada fa parte della categoria delle public company. Le azioni a Toronto sono salite del 3,2% dal 1° gennaio 2023.
Agnico Eagle Mines
Al quarto posto troviamo Agnico Eagle Mines, azienda con sede a Toronto e attività di esplorazione e sviluppo negli Stati Uniti. Agnico ha un valore di mercato di 24,74 miliardi di dollari a seguito di una perdita quest'anno di 2,91 punti percentuali alla piazza finanziaria canadese.
Wheaton Precious Metals
Ancora una società canadese in quinta posizione. Si tratta di Wheaton Precious Metals, che capitalizza 19,53 miliardi di dollari. L'azienda produce e vende metalli preziosi come oro e argento estratti da altre società come sottoprodotto delle operazioni principali. Alla Borsa di Toronto le azioni sono cresciute dell'11,85% quest'anno.
Shandong Gold Mining
La serie di estrattori nordamericani nella classifica è interrotta dalla cinese Shandong Gold Mining, che occupa la sesta posizione con un market cap di 14,04 miliardi di dollari. L'azienda creata nel 1975 è di proprietà statale sotto il governo provinciale dello Shandong. Nel 2018 ha concordato con Barrick Gold l'investimento fino a 300 milioni di dollari nelle reciproche azioni al fine di rafforzare i legami tra loro. Il titolo è salito del 30,79% nel 2023 alla Borsa di Shanghai.
Newcrest Mining
Appena dietro Shandong risulta settimo della classifica Newcrest Mining, società australiana specializzata in esplorazione, sviluppo, estrazione e vendita di oro. Nata nel 1966, l'azienda è quotata alla Borsa di Sydney, dove quest'anno ha realizzato una performance del 20,2%, per un valore di mercato di 14,02 miliardi di dollari.
Gold Fields
In ottava posizione staziona Gold Fields, con una capitalizzazione di 12,85 miliardi di dollari. L'azienda nata nel 1998 dalla fusione delle attività aurifere di Gold Fields of South Africa Limited e Gencor Limited, possiede e gestisce miniere in Sud Africa, Ghana, Australia e Perù. Da gennaio a oggi, le azioni alla Borsa di Johannesburg hanno aumentato il loro valore del 55%.
Northern Star Resources
Northern Star Resources occupa il nono posto della lista grazie a un market cap di 8,81 miliardi di dollari. L'azienda è stata fondata nel dicembre 2003 per cercare e sviluppare giacimenti minerari nella regione di East Kimberley, nell'Australia occidentale. Quotate alla Borsa di Sydeny, le azioni hanno guadagnato l'11,18% nel 2023.
AngloGold Ashanti
A chiudere la classifica un'altra società sudafricana: AngloGold Ashanti, con un valore di mercato di 8,16 miliardi di dollari. Costruito nel 2004 dalla fusione tra AngloGold e Ashanti Goldfields Corporation, il gruppo è diventato un produttore globale di oro diversificato per aree geografiche con attività in Ghana, Australia, Stati Uniti e Argentina. A Johannesburg le azioni quest'anno sono salite del 14%.