Le previsioni negative sul secondo trimestre fiscale affondano le
azioni Micron Technology, che nel pre-market di Wall Street sono in calo di oltre 12 punti percentuali. Una pioggia di vendite si sta abbattendo sull'intero settore dei chip: alla
Borsa di Milano oggi STMicroelectronics è in rosso di oltre il 5%, a Francoforte Infineon scende del 3,5%, mentre Aixtron crolla di oltre il 6%.
Le stime della multinazionale americana che produce dispositivi a semiconduttore hanno "rovinato" una trimestrale che comunque ha rilevato quasi il raddoppio dei ricavi, saliti a livelli record. "Micron ha registrato un trimestre record e i ricavi dei nostri data center hanno superato per la prima volta il 50% del fatturato totale", ha dichiarato Sanjay Mehrotra, presidente e Amministratore delegato dell'azienda.
"Sebbene i mercati orientati al consumo siano più deboli nel breve termine, prevediamo un ritorno alla crescita nella seconda metà del nostro anno fiscale. Continuiamo a guadagnare quote nelle parti di mercato con il margine più alto e strategicamente importanti e siamo eccezionalmente ben posizionati per sfruttare la crescita guidata dall'intelligenza artificiale per creare un valore sostanziale per tutti gli stakeholder".
Micron Technology: i numeri della trimestrale
Nel primo trimestre fiscale 2025, Micron Technology ha registrato ricavi per 8,71 miliardi di dollari, in aumento dell'84,14% rispetto ai 4,73 miliardi di dollari riportati nello stesso periodo del 2024. L'azienda ha visto una crescita importante del margine lordo, passato da un passivo di 35 milioni di dollari nel primo quarto fiscale del 2024 a un attivo di 3,35 miliardi di dollari del primo trimestre 2025. Quest'ultimo valore costituisce il 38,4% dei ricavi. L'utile netto è risultato di 1,87 miliardi di dollari, a fronte di una perdita di 1,23 miliardi di dollari di un anno prima.
L'azienda ha prodotto un flusso di cassa dalla gestione operativa di 3,24 miliardi di dollari, rispetto agli 1,4 miliardi di dollari del primo trimestre fiscale 2024. Tenuto conto che le spese per immobili, impianti e macchinari sono ammontati nel trimestre a 3,21 miliardi di dollari, i proventi dalle medesime voci a 9 milioni di dollari e gli incentivi statali a 65 milioni di dollari, il free cash flow del trimestre conclusosi al 28 novembre 2024 è stato di 112 milioni di dollari, mentre lo scorso anno era negativo di 333 milioni di dollari.
Micron: la guidance
Ciò che ha profondamente deluso il mercato è stata la guidance sul secondo trimestre fiscale. Micron stima un fatturato di 7,90 miliardi di dollari, con uno scarto di circa 200 milioni di dollari. Gli analisti però si aspettavano entrate per 8,98 miliardi di dollari. Il profitto netto diluito è atteso a 1,43 dollari, con ± 10 centesimi di dollaro di margine, rispetto a 1,91 dollari del consensus. La società ha anche un margine lordo del 38,5% (± 1%) e spese operative per 1,10 miliardi di dollari (± 15 milioni di dollari).
Gli analisti tagliano i target price
Dopo la pubblicazione della trimestrale, alcuni analisti hanno tagliato il prezzo obiettivo assegnato alle azioni Micron. JP Morgan Chase ha ridotto il target da 180 a 145 dollari, che segna comunque un rialzo di circa il 40% dall'ultima chiusura a Wall Street di 103,90 dollari. "L'eccesso di scorte e la domanda fiacca di prodotti di largo consumo, come personal computer e smartphone, dovrebbero costituire un sostanziale vento contrario alle spedizioni di chip NAND della società", ha scritto la banca americana.
Tuttavia, quest'ultima si aspetta una breve durata del ciclo negativo, visto che nell'ultima parte del 2025 ci sarà "un miglioramento delle condizioni di mercato grazie alla stretta offerta di chip di memoria DRAM e alla forte domanda di server AI (Artificial Intelligence, ndr)".
Gli analisti di Bernstein invece hanno mantenuto il rating "outperform" sulle azioni Micron con target a 120 dollari. Gli esperti della banca tedesca hanno riconosciuto che le previsioni della società di semiconduttori per il secondo trimestre fiscale sono state inferiori alle aspettative, più che altro a causa di "un rallentamento temporaneo nelle unità a stato solido per le imprese (eSSD)". Tuttavia, "la domanda di memoria ad accesso causale dinamica (DRAM) rimane relativamente solida", hanno aggiunto.