Il Consiglio di Amministrazione dell'
ENI ha riportato i risultati del terzo trimestre 2023 e dei primi nove mesi dell'anno. Anche stavolta il Cane a sei zampe ha sfoderato
numeri robusti e migliori delle attese, sebbene l'utile si sia dimezzato rispetto allo scorso anno. A sostenere i dati, la sorprendente performance della divisione E&P (Esplorazione e Produzione), nonostante il contesto di prezzi in calo degli idrocarburi rispetto al 2022. Forte dei buoni risultati,
l'azienda ha alzando la guidance e confermato le prossime tranche di dividendi.
“Nel terzo trimestre ’23 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari. Nella E&P stiamo accelerando i piani di sviluppo del gas equity e della produzione di GNL, leva fondamentale per assicurare forniture energetiche affidabili e al tempo stesso per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione", ha dichiarato l'Amministratore delegato Claudio Descalzi.
Le
azioni ENI salgono di circa 1 punto percentuale all'apertura delle contrattazioni a Piazza Affari.
Trimestrale ENI: i dettagli dei risultati
Nel trimestre di settembre ENI ha conseguito ricavi consolidati per 22,32 miliardi di euro, in diminuzione del 40% anno su anno. Con riferimento invece ai primi nove mesi dell'anno, le entrate complessive sono ammontate a 69,10 miliardi di euro, in calo del 32% rispetto allo stesso periodo del 2022.
L’utile operativo adjusted del terzo trimestre è stato di 3,01 miliardi di euro, in calo del 48% su base annua, dovuto principalmente ai settori E&P (-39% a 2,6 miliardi di euro) e GGP (-90% a 111 milioni di euro) che hanno sentito la flessione del prezzo del petrolio e delle quotazioni del gas naturale in tutte le aree geografiche. Nei nove mesi 2023, invece, il Gruppo ha ottenuto un utile operativo adjusted di 11,04 miliardi di euro, segnando una contrazione del 34% anno su anno.
L'utile ante imposte adjusted nel trimestre è risultato di 3,27 miliardi di euro (-47% a/a), di cui 1,82 miliardi di competenza degli azionisti. Riguardo i nove mesi, ENI ha realizzato un utile netto di 6,66 miliardi di euro, in riduzione del 38% in confronto ai nove mesi dello scorso anno.
Con riferimento alla gestione finanziaria, si è registrato un flusso di cassa netto da attività operativa di 3,52 miliardi di euro nel trimestre e 10,94 miliardi di euro da gennaio a settembre, in calo rispettivamente di 2,06 e 1,92 miliardi su base annua. Le cifre includono 1,68 miliardi di euro di dividendi distribuiti dalle partecipate nei nove mesi. Riguardo il free cash flow, si segnala una discesa a/a da 3,46 a 1,36 miliardi nel trimestre di settembre e una diminuzione a/a da 7,44 a 3,09 miliardi nei primi nove mesi del 2023.
ENI: guidance
Il colosso energetico italiano ha rivisto al rialzo la previsione annua dell'utile adjusted da 12 a 14 miliardi di euro, riflettente un miglioramento dello scenario generale e una stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono circa 2,6 miliardi di euro al risultato (+0,6 miliardi di euro rispetto alla stima precedente). Il cash flow atteso è circa 16,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente intervallo 15,5-16 miliardi di euro.
La società ha affermato anche che circa l'80% della previsione annua di entrambi i valori sia già stata conseguita al 30 settembre 2023. Il management precisa che le proiezioni sono condizionate dalla volatilità dei prezzi degli idrocarburi, con un impatto di circa 130 milioni di euro sul flusso di cassa per ogni variazione di 1 dollaro del prezzo del Brent su base annua. Il Gruppo prevede anche una riduzione del 6% degli investimenti a circa 9 miliardi di euro rispetto alla previsione originaria.
Dividendi e riacquisti
L'azienda ha confermato il dividendo 2023 a 0,94 euro per azione, pagato in quattro tranche, che era stato approvato dall'assemblea degli azionisti il 10 maggio 2023. La prima tranche era stata eseguita a settembre 2023, le prossime sono previste in pagamento a novembre 2023, a marzo 2024 e a maggio 2024.
Riguardo il piano di riacquisto di azioni proprie, approvato dalla stessa assemblea per 2,2 miliardi fino a un massimo di 3,5 miliardi e avviato a maggio con completamento ad aprile, c'è stato il pagamento della prima tranche con l'acquisto di 62 milioni di azioni proprie - pari all'1,84% del capitale sociale - per un costo complessivo di 825 milioni di euro. La seconda tranche fino a un massimo di 1,375 miliardi di euro e per un massimo di 275 milioni di azioni - pari all'8% del capitale sociale - verrà eseguita entro aprile 2024.