Doccia fredda per gli investitori dalla pubblicazione dei dati trimestrali di Eli Lilly. Le vendite della società farmaceutica più capitalizzata del mondo sono state deludenti, soprattutto in relazione ai farmaci anti-obesità che hanno determinato il successo della società negli ultimi anni. In considerazione di questi risultati, la società ha tagliato la guidance per l'intero anno.
Il presidente e Amministratore delegato dell'azienda David A. Ricks ha parlato di una "crescita impressionante" di Mounjaro e Zepbound, i due farmaci usati contro il diabete e il sovrappeso. Inoltre ha esaltato la crescita su base annua dei "ricavi non incretinici", come quelli legati ai portafogli di oncologia, immunologia e neuroscienze. I nuovi prodotti in pipeline invece indicano "la continua espansione dell'impatto aziendale sulla salute umana e una crescita significativa attesa", ha aggiunto.
L'entusiasmo di Ricks non ha trovato riscontro nella reazione del mercato, che anzi ha preso a vendere massicciamente il titolo in Borsa. All'avvio delle contrattazioni di Wall Street, le
azioni Eli Lilly perdono oltre 11 punti percentuali.
Eli Lilly: i risultati del terzo trimestre 2024
Nei tre mesi conclusi a settembre di quest'anno, le vendite di Eli Lilly si sono attestate a 11,44 miliardi di dollari, in crescita di circa il 20% rispetto ai 9,50 miliardi di dollari dello stesso trimestre del 2023. Gli analisti si aspettavano però entrate per 12,11 miliardi di dollari.
La delusione più grande è arrivata dal farmaco anti-obesità Zepbound, le cui entrate sono risultate di 1,26 miliardi di dollari, mancando le aspettative del consensus, fissate a 1,63 miliardi di dollari. Anche l'altro farmaco di punta, Mounjaro, utilizzato per il diabete ma anche per la perdita di peso, ha lasciato con l'amaro in bocca. Il prodotto ha fatturato 3,11 miliardi di dollari, al di sotto dei 3,62 miliardi del consenso.
Quanto agli altri farmaci: Trulicity ha subito una contrazione nelle vendite del 22% anno su anno a 1,30 miliardi di dollari; le entrate da Verzenio sono salite del 32% a 1,37 miliardi di dollari; i ricavi da Humalog e Taltz sono aumentati rispettivamente del 35% a 535 milioni di dollari e del 18% a 880 milioni di dollari; gli introiti derivanti da Jardiance invece sono scivolati di 2 punti percentuali a 686 milioni di dollari.
Eli Lilly ha realizzato nel terzo trimestre 2024 un utile netto di 970 milioni di dollari, che si confronta con una perdita di 57 milioni del terzo quarto dello scorso anno. L'utile per azione (EPS) in versione non-GAAP è ammontato a 1,18 dollari per azione, in netto aumento rispetto agli 0,10 dollari dello stesso periodo del 2023, ma ben al di sotto degli 1,47 dollari stimati da Wall Street.
La guidance
Il mercato è rimasto particolarmente colpito dalle nuove previsioni della società per l'intero 2024. Ora Eli Lilly stima ricavi tra 45,4 e 46 miliardi di dollari, tagliando di 600 milioni di dollari la guidance rispetto alla precedente proiezione. Quanto all'utile, l'azienda vede l'EPS tra 13,02 e 13,52 dollari, in netto calo rispetto alla precedente stima (16,10-16,60 dollari).
La storia di successo di Lilly "è stata guidata da una domanda che supera di gran lunga l'offerta per il suo franchise Mounjaro/Zepbound, quindi una perdita di vendite combinata nel terzo trimestre di quasi 900 milioni di dollari, con l'inizio dell'allentamento dei vincoli di offerta, potrebbe portare a una grande incertezza sulle prospettive", ha detto l'analista di Bloomberg Intelligence John Murphy.