Battere le attese non è bastato: le azioni Nvidia nell’after-hours hanno evidenziato un rosso di quasi 7 punti percentuali. I rialzi vertiginosi degli ultimi mesi espongono il titolo a forti ed inevitabili rovesci anche quando il fatturato più che raddoppia rispetto a 12 mesi prima. Come se gli operatori fossero alla disperata ricerca di motivi per prendere profitto su quel settore dei titoli legati direttamente o indirettamente all’intelligenza artificiale che da quasi due anni traina la crescita degli indici.
L’appiglio per incassare parte dei rialzi, e probabilmente creare nuovi punti di ingresso su quello che attualmente è il titolo più importante del mondo, è stato trovato nei ritardi che accompagnano l’uscita della nuova serie di chip Blackwell. Se in precedenza aveva annunciato che la nuova generazione di semiconduttori avrebbe generato “molte entrate”, ora il Chief executive Jensen Huang ha corretto il tiro rimarcando come la domanda per l’architettura GPU Hopper, l’attuale generazione di chip per i datacenter, “resta forte”.
Maggiori informazioni sono arrivate dal responsabile finanziario Colette Kress, secondo cui Nvidia - che collabora con la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company per la costruzione dei nuovi prodotti - ha apportato modifiche alle modalità di produzione di Blackwell per migliorare la resa produttiva. “L’avvio su larga scala della produzione di Blackwell dovrebbe iniziare nel quarto trimestre e proseguire nell'anno fiscale 2026. Nel quarto trimestre, prevediamo di realizzare ricavi da Blackwell per diversi miliardi di dollari”.
Risultati Nvidia: fatturato oltrepassa i 30 miliardi, buyback da 50 miliardi
Trainato dal +154% dei ricavi della divisione data center a 26,27 miliardi, il fatturato, che era atteso a 28,7 miliardi di dollari, ha oltrepassato la fatidica soglia dei 30 miliardi facendo (ovviamente) segnare un nuovo record a 30,04 miliardi, il 122% in più rispetto ad un anno fa (26 miliardi nei primi tre mesi, +262% a/a). Il margine lordo si è attestato al 75,1%, contro attese al 75,5%, mentre l’ultima riga di conto economico è risultata pari a 16,6 miliardi spingendo l’utile per azione in versione “adjusted” a 68 centesimi, +152% nel confronto tendenziale e 3c al di sopra delle attese.
Quando mancano 7,5 miliardi alla conclusione dell’attuale piano di riacquisto, il protagonista assoluto della rivoluzione-AI ha anche annunciato un incremento del piano di buyback da 50 miliardi di dollari, pari a circa l'1,6% della capitalizzazione di Borsa.
“Nvidia ha registrato un trimestre solido, ma qualsiasi risultato inferiore al top delle stime è accolto con rammarico”, ha sintetizzato Daniel Newman, Chief executive di Futurum Group. È in quest’ottica che vanno letti i risultati della società di Santa Clara: superata la soglia dei 3mila miliardi di market cap, con un'impennata di quasi nove volte dalla fine del 2022, e divenuta la società, dopo Apple, di maggior valore al mondo (a giugno è stato anche registrato un momentaneo sorpasso), a Nvidia si chiede una perfezione che, per definizione, finisce per deludere le attese.
L’outlook
Gli ultimi risultati trimestrali di Google, Microsoft, Meta e Amazon hanno evidenziato livelli di spesa di dimensioni giganteschi per costruire l'infrastruttura che addestra i modelli di AI. Queste aziende sono anche tra i maggiori clienti di Nvidia. “Stiamo assistendo - ha detto Huang nel corso dell’incontro con gli analisti - ad un'accelerazione dell'AI generativa”.
Per il terzo trimestre la società prevede ricavi per 32,5 miliardi, con un margine di tolleranza del 2%, contro i 31,9 miliardi del consenso. La divisione data center dovrebbe segnare “una crescita significativa il prossimo anno”.