Le
azioni Tesla salgono di circa 8 punti percentuali nelle contrattazioni pre-market a Wall Street in scia dell'indiscrezione secondo cui il neo-eletto presidente degli Stati Uniti,
Donald Trump, starebbe pianificando una serie di
regole favorevoli per le auto a guida autonoma. In pratica, il Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti si occuperà di questo tema con
priorità assoluta.
La mossa è una forma di riconoscenza di Trump nei confronti di
Elon Musk, Amministratore delegato di Tesla, che ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria del leader repubblicano alle elezioni presidenziali del 5 novembre con un finanziamento di oltre 100 milioni di dollari. Il miliardario imprenditore ha già ricevuto l'incarico nella nuova amministrazione Trump di guidare, insieme a Vivek Ramaswamy, il
Dipartimento per l'efficienza del governo, istituto consultivo che mira a ridurre la burocrazia tagliando gli sprechi.
Tesla: cosa significa la mossa di Trump
Se la regolamentazione dei veicoli a guida autonoma sarà meno stringente rispetto a quanto avvenuto finora, sarebbe un grande vantaggio per Tesla. Il pioniere delle auto elettriche da tempo ha puntato sui robotaxi per tenere distante la concorrenza. Ormai sui semplici veicoli a batteria non riesce più ad avere quel vantaggio competitivo che l'ha resa la più grande azienda automobilistica del mondo del settore.
L'ascesa dei produttori cinesi ha costretto il colosso di Austin a tagliare il prezzo delle auto e ridurre di conseguenza il margine operativo. Quindi, il modo per vincere sulla tecnologia è quello di costruire modelli di macchine che riescono a portare le persone in giro senza la necessità di una supervisione umana.
Finora, la regolamentazione si è messa di mezzo tra Tesla e l'obiettivo. In sostanza, il mezzo non è ancora sicuro per poter circolare nelle strade senza l'assistenza del conducente. Al momento, la società distribuisce il Full Self-Driving (FSD) nella vendita delle proprie auto, ossia un sistema di assistenza alla guida premium, disponibile in versione supervisionata. In sostanza, l'FSD fa andare la vettura da sola, ma richiede la presenza di una persona pronta a prendere in mano il volante per sterzare e frenare in qualsiasi momento.
Il mese scorso Tesla ha presentato la Cybercab, un veicolo a due posti senza volante e pedali, il cui costo è di 30.000 dollari. Durante l'evento di presentazione, Musk ha detto di aspettarsi che la tecnologia di guida autonoma completa non supervisionata sia pronta per le strade del Texas e della California il prossimo anno nei veicoli Model 3 e Model Y. Frattanto, Tesla è stata superata nella corsa ai robotaxi da Waymo, start-up acquisita da Google, le cui auto circolano su strade pubbliche. Per recuperare terreno e primeggiare nel settore, la casa automobilistica guidata da Musk ha quindi bisogno di un approccio normativo più mite.
Al momento, chiunque voglia lanciare un veicolo senza i normali controlli di guida, deve ottenere l'autorizzazione dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA). Se anche Tesla riuscisse a ricevere il via libera dalla NHTSA per il Cybercab, le attuali normative consentono di distribuire solo 2.500 auto all'anno, il che stride con l'obiettivo di Musk di produrre una grande quantità in serie. Questo significa che, non solo la regolamentazione dovrebbe essere diversa, ma occorrerebbe un passaggio parlamentare affinché venisse alzato il limite. Se Trump riuscisse a fare tutto ciò, servirebbe a Tesla un quadro nuovo su un piatto d'argento. A quel punto, un eventuale provvedimento di eliminare i crediti d'imposta e altre agevolazioni alle auto elettriche messi dall'amministrazione Biden passerebbe in secondo ordine.