Nel tentativo di correre ai ripari dopo i disastrosi risultati sulle vendite del primo trimestre 2024, Tesla taglia i prezzi delle sue auto. La versione a trazione posteriore della Model Y potrà essere acquistata ora con uno sconto di 4.600 dollari, mentre quella a lungo raggio e ad alte prestazioni avrà un ribasso di almeno 5.000 dollari.
L'azienda deve ancora assorbire lo shock dei 46.561 veicoli in meno che ha consegnato nei primi tre mesi dell'anno rispetto a quelli prodotti. L'accumulo di scorte ha spinto quindi la società a provare a stimolare una domanda carente. In verità, la società ha attribuito i pessimi risultati dei primi tre mesi dell'anno a questioni legate più che altro all'offerta. Il passaggio allo stabilimento in California per produrre la berlina Model 3 aggiornata e l'incendio scoppiato negli stabilimenti in Germania avrebbero causato un rallentamento delle consegne.
Tuttavia, secondo gli analisti di JP Morgan Chase, il gap tra il numero di veicoli costruiti e quelli venduti allontana l'idea che il calo delle consegne sia derivato dall'offerta piuttosto che dalla domanda. In genere, gli osservatori ritengono che Tesla in questo momento stia pagando un raffreddamento dei consumatori verso le auto elettriche, per tutta una serie di questioni legate ai costi, ai disagi delle ricariche delle batterie, agli incentivi insufficienti e a un'infrastruttura non ancora all'altezza. A tutto ciò si aggiunge un mercato diventato molto affollato, con una concorrenza che si sta facendo più aggressiva.
Tesla: gli analisti non credono nelle azioni
Le
azioni Tesla sono scivolate del 31,09% quest'anno a Wall Street, segnando non solo il
peggior risultato tra le Magnifiche Sette (Apple, Alphabet, Amazon, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e appunto Tesla) ma anche il secondo passivo più grande dell'indice S&P 500. Tutto ciò ha spinto gli analisti a
ridimensionare gli obiettivi di prezzo sulle azioni, malgrado una grande investitrice come
Cathie Wood abbia acquistato un quantitativo importante di titoli questa settimana.
Ryan Brinkman di JP Morgan Chase ha tagliato il target da 130 a 115 dollari, abbassando le stime per i ricavi e gli utili per azione dell'azienda nel primo trimestre. Secondo l'esperto, il colosso di Austin avrà un free cash flow negativo di 1,3 miliardi di dollari a causa dell'aumento record delle scorte.
In questi giorni si è espresso duramente Per Lekander, gestore dell'hedge fund Clean Energy Transition, secondo cui Tesla è "la più grande bolla del mercato azionario nella storia moderna". A suo giudizio, il modello di integrazione verticale dell'azienda guidata da
Elon Musk non funziona quando le vendite diminuiscono come in questo momento. Pertanto, Lekander ritiene che
Tesla sia un titolo senza crescita, con una valutazione che dovrebbe attestarsi a 10 volte gli utili a termine, e non alle 58 volte attuali. Di conseguenza, l'esperto
dà una valutazione di appena 14 dollari alle azioni, ovvero oltre il 90% in meno dell'ultima chiusura a 171,21 dollari (
Azioni Tesla, ecco perché per questo investitore valgono 14 dollari).
Anche Richard Windsor, fondatore di Radio Free Mobile, non crede nella società californiana, definendo "ridicola" la valutazione attuale di 500 miliardi di dollari. "C'è molto ribasso ancora nelle azioni Tesla", ha affermato.