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Terna: ecco come è composto l’azionariato

28 apr 2023 - 14:00

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Chi sono i maggiori azionisti di Terna? Vediamo quali sono le società che detengono partecipazioni nell'azienda che si occupa della trasmissione di energia elettrica

Terna S.p.A. è un gestore di rete indipendente per la trasmissione di energia elettrica in Italia. L'azienda opera in regime di monopolio per quel che riguarda la fase di trasmissione e dispacciamento di elettricità nella filiera produttiva. In sostanza, la società si occupa della gestione e del trasporto dell'energia dai produttori ai distributori locali attraverso la rete nazionale ad alta tensione e del monitoraggio istante per istante dell'energia necessaria da produrre per equilibrare la domanda con l'offerta. 

Vi è anche un'attività non core esercitata da Terna, ossia i servizi a terzi di ingegneria, manutenzione degli impianti ad alta tensione e di alloggiamento delle attrezzature di telecomunicazione. Oggi la società è la decima più capitalizzata in Italia, con un market cap di 17,42 miliardi di dollari (dati al 27 aprile 2023). Ma chi sono i principali azionisti di Terna? Di seguito diamo un'occhiata ai proprietari dell'azienda e a tutto ciò che occorre sapere sulla loro quota di partecipazione.

 


Terna: chi sono gli azionisti

Dal Registro delle Imprese risulta che il capitale sociale di Terna ammonta a 442,2 milioni di Euro, rappresentato da n. 2.009.992.000 azioni ordinarie del valore nominale di 0,22 euro ciascuna. L'azionariato è diviso quasi equamente tra investitori italiani (49,9%) e investitori esteri (50,1%). Il flottante risulta del 69,7%. Sulla base delle informazioni aggiornate al 26 aprile 2023 dalla Consob e tenuto conto che quanto esposto di seguito risulta dalle comunicazioni rese da ciascun azionista, ai sensi dell'art.120 del Testo Unico della Finanza e dell'art.117 del Regolamento Emittenti sulle soglie perviste, i partecipanti al capitale sociale sono i seguenti:


Cassa Depositi e Prestiti

Cassa depositi e Prestiti detiene la maggioranza delle azioni attraverso CDP Reti S.p.A., con una quota del 29,85%, rappresentata da n. 599.999.999 azioni. Quindi, il controllo di Terna è in mano allo Stato, dal momento che il Ministero dell’Economia e delle Finanze partecipa CDP con una quota dell'82,77% del capitale.

La partecipazione di CDP in Terna è stata acquisita il 15 settembre 2005 da Enel, a seguito di un processo partito nel 2004 quando l'ex-monopolista di Stato ha ceduto il pacchetto di controllo con una OPV in Borsa. Enel ha mantenuto dapprima il 50% delle quote, ma poi il 15 aprile 2005 ha venduto il 13,86% a investitori istituzionali con una procedura di accelerated bookbuilding e quasi il 30% a CDP tre mesi dopo. La quota residua è stata poi attribuita nel dicembre dello stesso anno come bonus share agli azionisti che avevano aderito all'OPV di un anno e mezzo prima. 

Come risulta dal comunicato di CDP di allora, il conferimento della partecipazione posseduta in Terna è stato effettuato mediante la sottoscrizione e la liberazione da parte di CDP di un aumento di capitale di CDP RETI, deliberato dall’assemblea di quest’ultima il 24 settembre 2014 e riservato in sottoscrizione al socio unico CDP, a seguito del mancato esercizio da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri dei poteri speciali di cui al D.L. n. 21/2012.

Il 27 novembre 2014 è stato stipulato un patto parasociale tra CDP, State Grid Europe Limited e State Grid International Development Limited in relazione a CDP Reti, Snam e Terna, successivamente modificato e integrato per estendere le previsioni anche in relazioni a Italgas.

 

Investitori istituzionali

Gli investitori istituzionali costituiscono il 54,7% del capitale sociale. Di questi: il 18,3% proviene dall'Europa, il 15,2% da Usa e Canada, l'11,6% da Regno Unito e Irlanda, il 5% da Medio Oriente, Asia e Australia. Tra i grandi investitori principali, negli ultimi tempi sono figurati gestori come: Lazard Asset Management, The Vanguard Group, BlackRock Fund Advisors, Pictet Asset Management, Atlas Infrastructure Partners e Norges Bank Investment Management.


Investitori retail

Gli investitori retail rappresentano la quota residuale del 15,4%, localizzati per lo più in Italia.



 

 

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