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Consob: origini, storia e sviluppo

14 lug 2021 - 18:30

10 mag 2023 - 14:44

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Cosa è la Consob? Quali sono le sue funzioni principali? Come è strutturata e quali sono stati i suoi Presidenti? Vediamolo insieme in questo articolo

Cosa è la Consob? Quali sono le sue funzioni principali? Come è strutturata e quali sono stati i suoi Presidenti? Vediamolo insieme in questo articolo in cui parleremo delle origini, storia e sviluppo di una delle più importanti istituzioni finanziarie italiane.

 

Consob: cosa è e chi controlla

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, il cui acronimo è Consob, è un istituto dotato di indipendenza e di personalità giuridica che si occupa della vigilanza e del controllo del mercato mobiliare italiano. Lo scopo è quello di garantirne l'efficienza, la trasparenza e lo sviluppo nella piena tutela degli investitori.

Se i soggetti interessati sono le banche e gli intermediari finanziari italiani ed esteri operanti nel nostro Paese, la vigilanza viene esercitata di concerto con la Banca d'Italia. Nello specifico, alla Consob compete la vigilanza riguardo i rapporti tra gli intermediari finanziari e i clienti in merito alla trasparenza e alla correttezza comportamentale. La Banca d'Italia effettua un controllo sulla stabilità economica, finanziaria e patrimoniale degli istituti, valutando attentamente il rischio. La Consob ha una sede principale a Roma e una secondaria operativa a Milano.


Consob: le principali funzioni

I compiti della Consob si inquadrano nell'ambito del Sistema Europeo di Vigilanza Finanziaria del 2011 e rispettando i dettami del Decreto Legislativo n. 58/1998 (Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, TUF). Essi possono essere così classificati:

 

  • regolamentazione dei servizi d'investimento, degli obblighi informativi delle società quotate in Borsa e delle offerte dei prodotti finanziari al pubblico degli investitori;
  • autorizzazione a rendere pubblici i prospetti informativi con riguardo a IPO, OPA, OPV, OPS;
    autorizzazione alle iscrizioni agli albi settoriali;
  • vigilanza sulle società che gestiscono i mercati finanziari, per garantire che venga rispettata la trasparenza e il corretto svolgimento delle negoziazioni di mercato;
  • vigilanza sul comportamento degli intermediari finanziari e dei promotori nel rapporto con il cliente;
  • comminazione delle sanzioni ai soggetti che non rispettano determinati obblighi informativi, di correttezza e trasparenza;
  • controllo periodico delle informazioni fornite al mercato e dei documenti contabili da parte delle società quotate;
  • vigilanza sulle negoziazioni di mercato per verificare che non vi siano operazioni di manipolazione delle quotazioni, insider trading e aggiotaggio.


Consob: struttura organizzativa e presidenti

La Consob è dotata di una struttura organizzativa che impiega oltre 600 dipendenti in tutte le sue sedi. La Commissione è composta da un Presidente e 4 membri, tutti nominati dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le persone in carica devono avere comprovate esperienza e competenza nell'ambito dei mercati finanziari, oltre ad essere soggetti di alti requisiti etici e morali. Essi durano in carica per 7 anni e non possono essere riconfermati.

Le decisioni della Commissione sono prese a maggioranza dei presenti, a meno che non vi siano delle situazioni specifiche in cui è richiesta dalla legge una maggioranza qualificata. La struttura della Consob comprende un Comitato di Gestione Centrale, formato da 11 dipartimenti e 39 divisioni.

Dal 1975 ad oggi ecco chi sono stati i Presidenti della Commissione di Borsa e il periodo di durata:

 

  • Gastone Miconi (1975-1980)
  • Guido Rossi (1981-1982)
  • Vincenzo Milazzo (1983-1984)
  • Franco Piga (1984-1990)
  • Bruno Pazzi (1990-1992)
  • Enzo Berlanda (1992-1997)
  • Tommaso Padoa-Schioppa (1997-1998)
  • Luigi Spaventa (1998-2003)
  • Lamberto Cardia (2003-2010)
  • Giuseppe Vegas (2011 - 2017)
  • Mario Nava (9 aprile 2018-13 settembre 2018[4])
  • Paolo Savona (20 marzo 2019-in carica)

 

La Consob viene finanziata con i contributi annuali versati dai soggetti che sono sottoposti a vigilanza e controllo, ossia: SIM e Imprese di investimento, banche e intermediari finanziari, agenti di cambio, società di gestione del risparmio, gestori di fondi, emittenti di strumenti finanziari nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione, società di revisione e revisori legali, Borsa Italiana, Società Monte Titoli, MTS, Cassa di Compensazione e Garanzia, gestori dei mercati esteri, ecc.


Consob: collaborazione con altri enti

Oltre che con la Banca d'Italia, la Consob collabora con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in modo da garantire un controllo più efficiente del mercato e degli intermediari finanziari che vi operano. Inoltre ha rapporti stretti e consolidati con l'Organismo per la tenuta dell'albo dei consulenti finanziari e con varie associazioni di categoria.

La Commissione coopera anche con l'ESMA, l'Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziari, ed è membro dell'International Organization of Securities Commissions. Infine, l'istituto è stato membro fondatore dell'International Forum of Indipendent Audit Regulators, che è un organo che si occupa di agevolare lo scambio di esperienze sui revisori, nonché di promuovere la cooperazione tra tutti i vari organismi che hanno una competenza specifica in materia finanziaria.


Consob: origini, storia e sviluppo

La Consob è stata istituita con la Legge n.216 del 7 giugno 1974 per vigilare sulle società quotate in Borsa e sui fondi d'investimento mobiliare. Prima di allora questi compiti venivano esercitati dal Ministero del Tesoro, il quale però, oltre a non essere indipendente, non era altamente specializzato e pronto a intervenire come un organo ad hoc tipo la Consob.

I poteri di quest'ultima vennero sempre di più potenziati negli anni. La Legge n.77 del 1983 conferì ad esempio il totale controllo su tutte le operazioni che avevano a che fare con il risparmio degli italiani. Mentre la Legge n.281 del 1985 ne aumentava l'autonomia e l'indipendenza rispetto a qualsiasi interferenza esterna.

Il peso istituzionale della Commissione di Borsa fu ancora più marcato negli anni '90, grazie a due interventi legislativi. Il primo fu la Legge n.1 del 1991, la quale le assegnò maggiori poteri di controllo verso le Sim e relativamente all'insider trading che spesso si manifestava nei mercati finanziari.

Il secondo fu il Decreto Legislativo n.58 del 1998, conosciuto come Testo Unico della Finanza, grazie a cui la Consob poteva esercitare un controllo ancora più vasto su tutto ciò che atteneva al mercato mobiliare, e dove venivano ripartite le competenze in materia con la Banca d'Italia.

 

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