Stellantis ha reso noto i dati preliminari e non certificati relativi al primo semestre 2025, nonché le stime trimestrali delle spedizioni consolidate a livello globale. Questo in attesa dei risultati finanziari definitivi che saranno rilasciati il 29 luglio, con una conferenza stampa dell'Amministratore delegato
Antonio Filosa e del Direttore finanziario Doug Ostermann.
La società non ha fornito una guidance, sospesa dal 30 aprile dell'anno in corso. Giocoforza, le stime degli analisti rappresentano il principale punto di riferimento per il mercato nella formulazione delle sue aspettative. Quindi, il confronto tra i dati finanziari preliminari divulgati dalla società e le proiezioni del consensus serve per valutare nel periodo considerato le performance dell'azienda.
Gli investitori hanno reagito alle informazioni vendendo le
azioni Stellantis alla Borsa di Milano, con il titolo che poco dopo l'apertura delle contrattazioni oggi scende di circa 1 punto percentuale.
Stellantis: i dati preliminari del primo semestre 2025
Nel primo semestre 2025, Stellantis stima ricavi netti per 74,3 miliardi di euro (-12,6% su base annua), un reddito operativo rettificato per 0,5 miliardi di euro e una perdita netta di 2,3 miliardi di euro. L'azienda ha individuato vari fattori che spiegano questi risultati, quali:
- oneri netti dovuti ai costi di cancellazione del programma e alle svalutazioni della piattaforma, all'impatto netto della recente normativa che ha eliminato il tasso di penalità CAFE (Corporate Average Fuel Economy, il mancato rispetto dei requisiti di efficienza del carburante) e alle ristrutturazioni per 3,3 miliardi di euro;
- l'aumento dei costi industriali, i fattori geografici e le variazioni dei tassi di cambio;
- gli effetti dei dazi statunitensi che hanno pesato per circa 0,3 miliardi di euro.
Le stime sulle spedizioni del secondo trimestre
Quanto al secondo trimestre conclusosi al 30 giugno, Stellantis ha stimato spedizioni dei veicoli per 1,45 milioni di unità, segnando un calo del 6% su base annua. La contrazione può essere spiegata con le interruzioni alla produzione in Nord America a causa delle tariffe, nonché "gli impatti ridotti ma negativi della transizione di prodotto nell'Europa allargata, dove diversi importanti modelli sono in fase di accelerazione dopo i recenti lanci, oppure in attesa di avvii di produzione previsti per la seconda metà del 2025", ha affermato la società.
Scendendo nei dettagli, le spedizioni in Nord America sono passate da 431 a 322 mila unità e quella nell'Europa allargata da 772 a 722 mila unità.
Guardando alle altre regioni, la situazione è migliore. Nell'area Medio Oriente e Africa, le spedizioni hanno avuto un incremento circa del 30% da 96 a 125 mila unità, grazie soprattutto all'aumento dei volumi in Turchia e agli sviluppi positivi in Egitto, Algeria e Marocco. In Sud America si è registrato un incremento di quasi il 20% da 217 a 260 mila consegne, il che conferma la leadership della casa automobilistica italo-francese specialmente in Argentina e Brasile. Nell'area Asia-Pacifico la situazione invece è rimasta pressoché stabile per via di spedizioni passate da 17 a 16 mila unità.
Da segnalare anche il calo del 22% anno su anno a 2,5 mila unità delle consegne di Maserati, marchio di lusso del gruppo Stellantis.