SoftBank sta per acquisire la società di private equity DigitalBridge, specializzata in investimenti in asset come i data center. Lo hanno riferito persone a conoscenza della questione, parlando di trattative avanzate e di un accordo imminente.
I termini della transazione non sono ancora noti, ma l’operazione rientra nella strategia del conglomerato giapponese di sfruttare il boom dell’intelligenza artificiale. I colloqui sono iniziati il 5 dicembre e, da allora, le azioni DigitalBridge hanno registrato un rialzo circa del 43%, raggiungendo una capitalizzazione di circa 2,5 miliardi di dollari. Secondo i calcoli di Bloomberg, il valore di mercato attuale si colloca ben al di sotto dell’enterprise value di 3,8 miliardi di dollari. Nelle contrattazioni pre-market di Wall Street, il titolo si è impennato fino al 45%, preannunciando una seduta di grandi acquisti sulla notizia di una combinazione quasi conclusa con SoftBank.
DigitalBridge detiene in portafoglio circa 108 miliardi di dollari di asset al 30 settembre 2025, stando ai dati pubblicati sul proprio sito web. Tra le partecipazioni più rilevanti figurano operatori di infrastrutture digitali come AIMS, AtlasEdge, DataBank, Switch, Vantage Data Centers e Yondr Group.
SoftBank punta sull’intelligenza artificiale
L’acquisizione di DigitalBridge potrebbe rappresentare un tassello importante nelle mire espansionistiche di SoftBank nel settore dei data center e dell’intelligenza artificiale a essi connessa. A gennaio, la holding giapponese ha preso parte al progetto Stargate, un programma da 500 miliardi di dollari promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che prevede la costruzione di data center negli Usa. SoftBank agisce in partnership con gruppi tecnologici di primo piano come OpenAI e Oracle, nonché con MGX di Abu Dhabi, società statale di investimento focalizzata sull’AI e sulle tecnologie avanzate, lanciata nel 2024.
Nell’ambito del progetto Stargate, SoftBank ha promesso di investire fino a 100 miliardi di dollari nella fase iniziale, ma il lancio procede a rilento a causa di divergenze tra i partner sulla collocazione fisica dei data center. A settembre, tuttavia, SoftBank, Oracle e OpenAI hanno annunciato piani per cinque nuovi siti in Texas, New Mexico e Ohio, che avranno una capacità complessiva di circa 7 gigawatt.
SoftBank ha inoltre partecipato recentemente a un round di finanziamento da 40 miliardi di dollari per OpenAI, rafforzando la propria esposizione nel settore dell’intelligenza artificiale avanzata. Nello stesso anno ha acquisito Ampere Computing per circa 6,5 miliardi di dollari.
Tra le altre partecipazioni ad alto contenuto tecnologico, in qualche modo legate all’AI e incluse nel SoftBank Vision Fund, figurano Uber, ByteDance, Databricks (piattaforma leader per dati e AI per le imprese), CoreWeave e Isomorphic Labs (startup specializzata nella scoperta di farmaci tramite intelligenza artificiale).
Il gruppo guidato dal miliardario Masayoshi Son è proprietario di circa il 90% di Arm, il principale designer mondiale di architetture per chip utilizzate in smartphone, server e sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, SoftBank ha recentemente venduto la propria quota in Nvidia, valutata 5,8 miliardi di dollari, per riallocare la liquidità verso altri investimenti legati all’AI.