Saudi Aramco: crollano gli utili trimestrali, è allarme dividendo | Investire.biz

Saudi Aramco: crollano gli utili trimestrali, è allarme dividendo

05 ago 2025 - 10:34

05 ago 2025 - 10:41

La trimestrale di Saudi Aramco ha registrato un calo dei ricavi e degli utili a causa dei prezzi più bassi del petrolio. Gli investitori sono preoccupati per il dividendo

10° calo consecutivo per l'utile trimestrale di Saudi Aramco. A pesare sul bilancio del gigante petrolifero saudita è stata la contrazione registrata dai prezzi del petrolio, sebbene compensato da un aumento della produzione. La compagnia statale ha registrato un debito in aumento, in quanto il cash flow prodotto non è riuscito a coprire il dividendo.
 
L'Amministratore delegato della società, Amin H. Nasser, ha dichiarato che "la resilienza di Aramco è stata nuovamente dimostrata nella prima metà del 2025 con una redditività robusta, distribuzioni costanti agli azionisti e un'allocazione disciplinata del capitale". Tutto ciò, "nonostante i venti contrari geopolitici", ha sottolineato.
 
Riguardo il futuro, il top manager ha detto che "i fondamentali di mercato rimangono solidi" e le aspettative sono per una "domanda di petrolio nella seconda metà del 2025 superiore di oltre due milioni di barili al giorno rispetto alla prima parte". In tale contesto, "continuiamo a investire in varie iniziative, come le nuove energie e l'innovazione digitale con un focus sull'AI (Artificial Intelligence, ndr), mirando a sfruttare la nostra scala, i costi bassi e i progressi tecnologici per un successo a lungo termine", ha aggiunto.
 
 

Saudi Aramco: i numeri del secondo trimestre

Nel trimestre terminato il 30 giugno 2025, Saudi Aramco ha riportato vendite complessive per 407,14 miliardi di riyal, pari a 108,57 miliardi di dollari, in calo del 13,49% rispetto ai 470,61 miliardi di riyal (125,50 miliardi di dollari) dello stesso periodo del 2024.
 
I ricavi dal business del petrolio e del gas sono ammontati a 378,83 miliardi di riyal (101,02 miliardi di dollari), segnando una diminuzione dell'11,01% rispetto ai 425,71 miliardi di riyal (113,52 miliardi di dollari) di un anno prima. Le altre entrate sono ammontate a 28,31 miliardi di riyal (7,55 miliardi di dollari), in regresso del 36,95% rispetto ai 44,90 miliardi di riyal (11,97 miliardi di dollari) del secondo quarto 2024.
 
Il calo del fatturato è una conseguenza dei prezzi del petrolio più bassi. Nel secondo trimestre 2025, il Brent è risultato in media inferiore di quasi 20 dollari al barile rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Nel frattempo Saudi Aramco ha aumentato la produzione nell'ambito del piano dell'OPEC+ di accrescere l'offerta di greggio. L'Arabia Saudita sarà in grado di pompare quasi 10 milioni di barili al giorno, con un aumento di un milione di barili al giorno rispetto ad aprile.
 
L'azienda ha registrato un utile operativo di 166,47 miliardi di riyal (40,89% sul fatturato), in diminuzione del 20,58% rispetto ai 209,60 miliardi di riyal dell'anno precedente. A 85,63 miliardi di riyal (22,8 miliardi di dollari), l'utile netto ha segnato un crollo del 19,34% rispetto a guadagni per 106,16 miliardi di riyal (28,31 miliardi di dollari) del trimestre di giugno 2024. Inoltre, si è collocato al di sotto delle stime del consensus. Tuttavia, considerando l'utile rettificato, la più grande compagnia petrolifera del mondo ha dichiarato un profitto di 92,04 miliardi di riyal sauditi (24,5 miliardi di dollari), che ha battuto i 23,7 miliardi di dollari stimati dagli analisti.
 
 

La questione del dividendo

L'aspetto più importante per gli investitori nelle azioni Saudi Aramco è la politica del dividendo della società. Con il free cash flow che non è riuscito a coprire la cedola e il debito aumentato, c'è il rischio che l'azienda possa tagliare le remunerazioni agli azionisti per il futuro. All'inizio del 2025, Aramco ha dichiarato che avrebbe ridotto il dividendo di un terzo a circa 85 miliardi di dollari (erano 124,2 miliardi di dollari nel 2024), ma sta provando ancora a produrre liquidità tale per coprire la distribuzione.
 
Per il trimestre di giugno, l'esborso è stato di 21,36 miliardi di dollari, inferiore ai 31 miliardi di dollari dell'anno precedente. Nel contempo, il free cash flow è scivolato del 19,67% a 15,23 miliardi di dollari rispetto ai 18,96 miliardi di un anno prima, mentre l'indebitamento netto è passato da 24,7 miliardi di dollari del primo trimestre a 30,8 miliardi di dollari del secondo. 
 
 
 
 

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