La notizia della penalizzazione della Juventus, la Procura Federale ha tolto al club 15 punti in classifica per il caso plusvalenze, sta scatenando la protesta dei tifosi della squadra bianconera.
I sostenitori bianconeri parlano di:
- sentenza sproporzionata;
- mancanza di norme, ad aprile 2022 per gli stessi capi d’accusa la società era stata assolta poichè le plusvalenze fittizie non potevano essere considerate reato in assenza di specifica normativa (che ancora non c’è);
- una giustizia sportiva che si sarebbe accanita solo su una squadra, visto che le altre società coinvolte (si tratta di operazioni che per loro natura necessitano di una controparte) sono tutte state assolte.
Penalizzazione Juventus: ora i tifosi vogliono abbandonare la pay-tv
Partita dai social, la protesta dei tifosi bianconeri è montata sui social dove si è deciso di colpire il cuore del sistema-calcio: le televisioni. Attualmente DAZN detiene i diritti in esclusiva per tutte le partite della Serie A mentre Sky può trasmettere tre match alla settimana su 10.
Gli hashtag #disdettaDAZN, #disdettasky #DisdettaDaznSky non ci hanno messo molto, con a corredo gli screenshot delle disdette, ad entrare in tendenza.Al grido di Disdetta Leotta, giocando sul nome della famosa giornalista della piattaforma DAZN, i fan della Vecchia Signora stanno cercando di far sentire il loro peso sul sistema calcio. Si tratta di un peso particolarmente importante visto che, stando ai risultati di un’indagine di StageUp e Ipsos, circa un terzo dei tifosi si dichiara sostenitore della squadra piemontese.
In particolare, i tifosi juventini sono 8,1 milioni, pari a quelli di Milan (4,2 milioni) e Inter (3,9) sommati. A questi si aggiungono quelli del Napoli (2,6) e Roma (1,8) per un totale, contando solo le prime cinque squadre, di oltre 20 milioni di persone. Si tratta di indicazioni confermate dai dati Digitalia: nel 2021-22, in 7 dei 10 match più visti su DAZN la Juventus era una delle squadre in campo, l’anno prima era invece presente in 6 match su 10.
Nonostante le due maggiori piattaforme, DAZN e Sky, non diffondano dati ufficiali sul numero di utenti italiani, a livello globale si parla rispettivamente di circa 15 e 23 milioni di abbonati.
Disdette tifosi Juventus: cosa sta succedendo?
Sembrerebbe che la campagna social per le disdette dalle principali piattaforme tv stia registrando i risultati sperati dai promotori, che da un lato hanno perso, proprio a causa della penalizzazione, parte dell’interesse a seguire le vicende della squadra e dall’altro vogliono far valere il loro peso numerico.
Secondo i calcoli elaborati dal Sole 24 Ore, con gli abbonamenti le pay-tv ogni anno incassano 313 milioni di euro, quasi la metà degli introiti complessivi delle emittenti. Se 500 mila tifosi dovessero disdire l’abbonamento, le reti televisive perderebbero oltre 150 milioni di euro.
Anche se ovviamente le emittenti non diffonderanno i dati relativi le disdette, secondo quanto riferito dal Corriere del Mezzogiorno, in Puglia, uno dei feudi del tifo bianconero, nel corso del weekend, ed in sole 24 ore, ci sarebbero state 13mila cancellazioni. Arrivate da quasi tutti gli Juventus club d’Italia, le richieste di disdette degli abbonamenti in 48 ore, si tratta ovviamente di numeri da prendere con le molle, si sarebbero attestate a 236mila. Tra i “nemici” del popolo bianconero ci sarebbero anche i quotidiani del gruppo Cairo (il presidente dei rivali cittadini del Torino) come la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera.
A preoccupare è anche il fatto, come rilevano con candore gli stessi utenti, che una fetta difficilmente quantificabile di chi disdice l’abbonamento finirà per rivolgersi al mercato pirata. Altri utenti hanno già fatto il passaggio alla Juventus TV che, con 20 euro annui, permette di vedere i match in differita.
Si tratta di una tendenza che potrebbe creare una voragine per il sistema-calcio: minori introiti per le tv produrranno un ulteriore diminuzione delle entrate delle società, proprio nel momento in cui ci si prepara all’asta che assegnerà i diritti del campionato di Serie A per il triennio 2024-27, mettendole in ulteriore difficoltà finanziaria (proprio una delle cause che avrebbe spinto le società a gonfiare le valutazioni dei giocatori).
Le disdette non si fanno sentire in borsa
Nel triennio 21-24 ai club sono stati garantiti 840 milioni di euro da DAZN e 87,5 milioni da Sky (precedente assegnataria di tutte le partite con il pagamento di 783 milioni di euro). Con un apporto ridotto da parte dei tifosi della Juventus tutto il movimento è destinato a ridimensionarsi, così come i conti dei principali broadcasters.
Le azioni Juventus da inizio anno perdono il 2,6%, portando il saldo semestrale al -14,27%. In positivo da inizio anno invece il titolo Sky Television (+3,9%), quello MFE (attiva con Mediaset Infinity), in aumento di oltre il 9%, e le azioni Cairo Communication, in rialzo del 3,6%. Le azioni DAZN Group non sono quotate su mercati ufficiali.
Juventus: ora che succede?
Dopo aver conosciuto le motivazioni della sentenza, la Juventus potrà presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, che potrà esprimersi sotto il profilo della legittimità, e poi ci sarebbe il TAR del Lazio.
Tutto questo si inserisce nell’udienza, questa volta nei tribunali ordinari, fissata per il 27 marzo nell’ambito dell’inchiesta Prisma. In particolare, spicca il filone relativo alla manovra stipendi: i mancati compensi dei calciatori nel corso della pandemia sono sotto la lente degli investigatori perché potrebbero celare operazioni poco trasparenti.
Dulcis in fundo c’è la questione Uefa: la Juventus, il Barcellona ed il Real Madrid sono le tre società fondatrici della Superlega e quindi le autorità del calcio europeo guardano con particolare interesse all’evoluzione della situazione in Italia.