OpenAI acquisterà chip per 51 milioni di dollari da una startup sostenuta dal Ceo Sam Altman. Divenuta famosa con il bot ChatGPT, e ultimamente sotto i riflettori per la querelle che ha visto coinvolto lo stesso Ceo, OpenAI ha firmato una lettera di intenti per un ingente ordine di chip sviluppati dalla startup Rain AI (in cui Altman ha investito oltre un milione di dollari). Rain sta lavorando a un chip chiamato unità di elaborazione neuromorfa, o NPU (Neural Processing Unit, unità di calcolo neurale), e progettato per replicare le caratteristiche del cervello umano.
OpenAI: Altman punta sui chip ispirati al cervello umano
La firma dell’accordo risale al 2019: "più di quattro anni fa, abbiamo firmato una lettera d'intenti non vincolante con Rain per avviare discussioni su un accordo scritto; non abbiamo proceduto oltre", ha dichiarato Kayla Wood, portavoce di OpenAI. L'Amministratore delegato di Rain, William Passo, ha invece fatto sapere che la startup "non vede l'ora di discutere con OpenAI e altri su come la nostra tecnologia possa alimentare il futuro dell'AI" (Artificial Intelligence).
Fondata nel 2017, Rain ha dichiarato che le sue NPU ispirate al cervello produrranno una potenza di calcolo potenzialmente 100 volte superiore rispetto alle GPU, i chip grafici utilizzati dagli sviluppatori di AI. Gordon Wilson, già Ceo di Rain e ora consulente esecutivo, ha riferito che la società “è pronta a costruire un prodotto che definirà nuovi mercati di chip AI e sconvolgerà in modo massiccio quelli esistenti".
All'inizio del 2023 Rain aveva annunciato i suoi progressi ai potenziali investitori, prevedendo che già questo mese avrebbe potuto realizzare un chip di prova. I piani sono stati rallentati dai cambiamenti ai vertici sollecitati dalle autorità statunitensi, che hanno imposto al fondo Prosperity7 Ventures, affiliato all'Arabia Saudita, di vendere la sua partecipazione nella società per evitare rischi di sicurezza nazionale. Attualmente Rain stima che potrebbe consegnare il suo primo hardware ai clienti nell'ottobre 2024.
Altman guarda al Medio Oriente, autorità USA preoccupate
La lettera di intenti di OpenAI con Rain è sintomatica di come la rete di investimenti personali di Altman possa intrecciarsi con i suoi compiti di Ceo di OpenAI. Sono state proprio le sue molteplici attività, stando a quanto riportano i ben informati, che hanno avuto un ruolo decisivo nel suo recente licenziamento (seguito da un trionfale reintegro, OpenAI: Altman torna CEO, ecco cosa cambierà nell'azienda).
L'accordo con Rain sottolinea anche la volontà di OpenAI di spendere grandi somme per assicurarsi le forniture di chip necessarie a sostenere i progetti pionieristici di intelligenza artificiale (OpenAI si è più volte vista costretta a limitare l'accesso alle funzioni di ChatGPT a causa di vincoli hardware).
Altman negli ultimi mesi avrebbe discusso con investitori mediorientali per raccogliere fondi destinati ad una nuova società di chip che aiuti OpenAI a diversificare le forniture ed allentare la dipendenza dalle GPU di Nvidia e dai chip specializzati di Google e Amazon.
Il CFIUS (The Committee on Foreign Investment in the United States, Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti), è da tempo preoccupato per l'accesso della Cina ai semiconduttori avanzati degli Stati Uniti ed è a conoscenza del fatto che il Dragone stia utilizzando intermediari in Medio Oriente per acquisire informazioni su tecnologie critiche.