I rialzi registrati a novembre dalle azioni a Wall Street, nel mese che si è da poco concluso l'indice
S&P500 è salito di quasi nove punti percentuali, hanno portato gli investitori a ritenere molto probabile un
rally di fine anno. Questo sentiment è supportato dal fatto che le aspettative che la
Federal Reserve alzi ancora i tassi d'interesse si sono ridotte al minimo. Anzi, sulla scorta di dati macroeconomici che predicono un rallentamento dell'economia americana, il mercato sta scontando che il costo denaro verrà abbassato prima di quanto si pensava fino a qualche tempo fa.
Dal minimo di ottobre 2022, ora il principale indice borsistico americano è più vicino a un guadagno del 30% che del 20%, sigillando quello che in gergo è definito un mercato rialzista. La storia suggerisce anche che i mercati rialzisti tendano ad autoalimentarsi, con la propensione al rischio che aumenta. Tuttavia, la crescita non avviene mai in linea retta. Le correzioni sono sempre dietro l'angolo e risultano tanto più ampie quanto maggiori sono gli eventi importanti che impattano sull'umore degli investitori.
Al riguardo, i dati di questo mese dell'inflazione di novembre e quanto scaturirà dal meeting della Fed saranno di fondamentale importanza per determinare la sorte delle azioni americane nei prossimi mesi. Gli investitori hanno ormai coltivato la speranza che l'inflazione sia sotto scacco in un contesto economico poco provato dai ripetuti rialzi dei tassi. Qualsiasi elemento che possa sgretolare questa costruzione rischia di avere un effetto dannoso sulle azioni.
Azioni Wall Street: gli strategist prevedono ribassi nel 2024
Uno scenario meno edificante di quello immaginato dal mercato viene dipinto da Michael Wilson, strategist di Morgan Stanley, secondo cui le azioni USA sono dirette verso un fine d'anno difficile. L'esperto ha affermato che "dicembre potrebbe portare volatilità a breve termine sia nei tassi che nelle azioni prima di tendenze stagionali più costruttive e del cosiddetto effetto gennaio".
Wilson è stato tra quelli più pessimisti a Wall Street quest'anno e ora ha affermato che lo scenario più rialzista per le azioni sarebbe quello in cui il contesto macroeconomico si mantiene sano nonostante le strette sui tassi. Per fine anno, l'esperto prevede neutralità dell'S&P 500 rispetto ai prezzi attuali, ma una fine di 2024 intorno ai 4.500 punti, ovvero in calo di circa 2 punti percentuali in confronto all'ultima chiusura settimanale.
Ancora più pessimista è Mislav Matejka, analista di JP Morgan Chase, che si aspetta il benchmark scivolare a 4.200 punti entro la fine del 2024. A suo avviso, gli economisti sbagliano nell'attendersi un atterraggio morbido "senza lasciare spazio a errori di valutazione".