Ennesimo crollo per le
azioni New York Community Bancorp (NYCB) a Wall Street: se venisse confermato dopo l'avvio degli scambi, il -21,71% registrato dal titolo nell'after hours porterebbe le quotazioni a 3,75 dollari, poco più di un quarto dei top di luglio 2023 a 14,22 dollari.
A scatenare il sell-off la notizia che la società ha rivisto la perdita relativa quarto trimestre 2023 a 2,7 miliardi di dollari, ovvero oltre 10 volte più alta rispetto a quella riportata il 31 gennaio 2024 di 260 milioni di dollari in occasione della pubblicazione dei conti.
Inoltre, in un altro documento depositato, vi è anche la comunicazione di errori nella rendicontazione finanziaria. "La direzione ha identificato debolezze materiali nei controlli interni della società a causa di supervisione, valutazione del rischio e attività di monitoraggio inefficaci", ha affermato. Per tale ragione, l'istituto di credito avvierà un piano di risanamento, ma ritarderà la pubblicazione della sua relazione annuale.
Infine, la società ha reso nota la nomina di Alessandro DiNello come nuovo presidente e Amministratore delegato in sostituzione del dimissionario Thomas Cangemi. "I cambiamenti che stiamo apportando al nostro Consiglio di amministrazione e al nostro team di leadership riflettono un nuovo capitolo che è in corso", ha affermato DiNello in una nota.
NYCB: cosa succede ora alle azioni
Le ultime notizie che riguardano NYCB riportano ancora una volta a galla le preoccupazioni legate alle banche regionali statunitensi. Lo scorso anno l'istituto finanziario newyorchese ha acquisito alcune attività della banca fallita Signature Bank, mentre nel 2022 si era assicurata l'azienda di credito Flagstar Bank. Questo però ha fatto superare la soglia di 100 miliardi di dollari di asset nel bilancio di NYCB, per cui è scattata la regolamentazione con requisiti più severi dal punto di vista della patrimonialità e della liquidità.
L'ultima trimestrale ha segnalato l'allarme, con la banca che ha riportato una perdita a sorpresa per effetto di 552 milioni di dollari accantonati per perdite su crediti e tagliato il dividendo del 71%. Da allora le azioni a Wall Street sono state colpite da una valanga di ordini di vendita. Ad aggravare la situazione, una class action promossa il 6 febbraio da alcuni azionisti, che hanno citato in giudizio la società per la mancata rivelazione di aver accantonato più denaro per le perdite su crediti e di aver ridotto la cedola per sostenere il suo bilancio.
Gli ultimi sviluppi non fanno prospettare niente di buono, secondo operatori di mercato e analisti. "Questi sviluppi sono del tutto sorprendenti e deludenti", ha dichiarato JP Geygan, gestore di portafoglio e chief operating officer di Global Value Investment. "Ci aspettiamo che il titolo diminuisca e la nostra preoccupazione ora sarebbe quella di capire i problemi che hanno portato a questo e le misure che il management intraprenderà per il futuro".
Secondo David Smith, analista bancario di Autonomous Research, "la portata e l'entità dei recenti cambiamenti di leadership sottolineano le sfide che la NYCB deve affrontare mentre lavora attraverso una notevole incertezza normativa, creditizia e sugli utili complessivi nel suo nuovo status di banca da oltre 100 miliardi di dollari".
Anche Chris McGratty è pessimista sull'evoluzione del quadro generale della banca. "Mentre i cambiamenti di gestione non sono stati sorprendenti, la debolezza materiale dei controlli interni rappresenta un ulteriore livello di incertezza", ha scritto.