Jensen Huang, fondatore e CEO di Nvidia, ha venduto 100.000 azioni Nvidia tra il 20 e il 23 giugno, per un controvalore di circa 14,4 milioni di dollari. Si tratta della prima tranche di un piano più ampio, annunciato a marzo, che prevede la vendita di azioni fino a un massimo di 6 milioni di unità entro la fine dell’anno.
Al valore attuale, l’operazione potrebbe fruttare circa 865 milioni di dollari. La strategia è in linea con la Rule 10b5‑1, uno schema legale che consente ai dirigenti di vendere azioni secondo un calendario prestabilito, evitando accuse di insider trading. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.
Huang vende azioni Nvidia: strategia, non un segnale di sfiducia
Huang aveva già fatto ricorso a questo strumento lo scorso anno, vendendo circa 6 milioni di azioni per oltre 700 milioni di dollari. Nonostante queste cessioni, il CEO taiwanese resta uno dei principali azionisti individuali di Nvidia, con circa 75,7 milioni di azioni in portafoglio (oltre a quote tramite trust e partnership).
Il suo patrimonio personale è valutato attorno ai 126 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, che lo colloca al 12° posto tra i più ricchi del pianeta. Secondo gli analisti, questa nuova tornata di vendite è una mossa di diversificazione e gestione del rischio, e non un campanello d’allarme per gli investitori.
Nvidia continua a correre a Wall Street grazie all’intelligenza artificiale
Dal lancio di ChatGPT a fine 2022, l’azione Nvidia ha guadagnato oltre l’800%, spinta dalla domanda esplosiva di GPU per l’intelligenza artificiale. La società ha già lanciato due nuove generazioni di chip AI e continua a detenere una posizione dominante nel settore.
Nel primo trimestre 2025, Nvidia ha registrato ricavi record per 44 miliardi di dollari, in crescita del 69% su base annua. Anche quest’anno il titolo è in crescita del 7%, e negli ultimi 12 mesi ha guadagnato più del 22%. Gli investitori sembrano fiduciosi nella traiettoria di lungo periodo del colosso di Santa Clara.
Nvidia: un 2025 tra successi, rischi geopolitici e volatilità
Nonostante i forti rialzi, il percorso recente di Nvidia è stato segnato da momenti di volatilità. A gennaio, il titolo ha subito una brusca correzione dopo che la startup cinese DeepSeek ha annunciato un’AI alternativa a costi inferiori.
Il crollo in Borsa ha bruciato 600 miliardi di capitalizzazione in un solo giorno e causato una perdita teorica di 20 miliardi a Huang. Tuttavia, Nvidia ha recuperato velocemente e rimane tra le aziende più capitalizzate al mondo, seppur dietro a Microsoft e Apple.
Al momento, le vendite di Huang non sembrano aver minato la fiducia degli investitori: i fondamentali restano solidi e la domanda di AI continua a trainare le performance.